2013 - Articolo per Liberazione
SI ATTINGE SEMPRE DALLE PENSIONI
Non da ora, ma da alcuni anni, esperti di economia, politici di qualsiasi schieramento, giornalisti si interessano del sistema pensionistico in quanto eroga 270 miliardi di assegni. Questi 270 miliardi sono divenuti una specie di tesoro da cui facilmente si possono prelevare somme.
Con la crisi, chi ci governa è diventato sempre più famelico. Per prelevare sfornano norme spesso pasticciate (esodati) e anticostituzionali, che cancellano i diritti acquisiti: larga parte delle risorse per il risanamento (governo Monti) è stato prelevato dalle pensioni.
Ci sono poi politici emergenti come Matteo Renzi, segretario del PD, che sforna giudizi e proposte sia sulle pensioni calcolate con il sistema retributivo, o le pensioni di reversibilità, o propone prelievi generalizzati.
Parlano, in modo saccente, di pensioni. Ignorano la storia del sistema pensionistico: la sua natura pubblica, solidale, universale e che le pensioni sono salario differito in continuazione con il rapporto di lavoro.
Credo che l'obiettivo vero sia quello di eliminare, se non per legge, ma di fatto il sistema pensionistico e di sostituirlo con la previdenza integrativa e qualche assegno per i più poveri. Anche lì'argomento che il sistema, sul piano economico, col tempo non reggerà, non viene più utilizzato.
Colpevolmente i sindacati confederali, a cui sono iscritti più di 5 milioni di anziani, limitano a storcere il naso, a mugugnare, dato che il loro partito di riferimento, prima col governo Monti, oggi con il governo Letta, sono i responsabili degli interventi sulle pensioni.
Delle pensioni si sentono battute in qualche trasmissione televisiva, sparate con superficialità, prive di fondamento. Sarebbe utile fare chiarezza, informare di come stanno veramente le cose, dei livelli degli assegni pensionistici, dello stato economico del sistema, dei metodi di calcolo, di come il sistema pensionistico incorpori in sé misure assistenziali, di iniquità.