2002 Roma e le feste di Liberazione
(articolo per Liberazione)
Dal 30 maggio ai primi di agosto si svolgeranno, nei quartieri di Roma, numerose feste: quella a Piazza Conca d'Oro, al Parco Nemorense, a Tiburtina sono ormai una tradizione. Per la prima volta si svolgerà la festa a Garbatella, a via Palmiro Togliatti, a Primavalle, a Fiumicino. Altre con una durata inferiore ai 10 giorni ad Anguillara, Bracciano, Torrespaccata, Villaggio Breda.
Poi, a settembre, nei giardini di Castel S. Angelo, straordinario luogo in uno degli ambienti più belli di Roma a due passi dal Vaticano, per la terza volta la Festa Nazionale.
Il moltiplicarsi delle feste, per l'impegno che richiedono ai Circoli e per la quantità di compagni e compagne che si mobilitano, rappresenta un dato politico di eccezionale valore.
In generale non saranno le "solite feste" che pure hanno rappresentato momenti importanti di confronto, di incontro, direi "comunitari".
Le feste saranno un contenitore dove si proverà a costruire il soggetto dell'alternativa, quindi aperte e coinvolgenti associazioni, espressioni organizzate, singoli, che contestano il sistema capitalistico e sono impegnati sul fronte dell'alternativa.
Ad esempio alla festa di Garbatella (6/16 giugno) si confronteranno esponenti del Movimento NO Global, personalità della sinistra, da Bertinotti a Casarini, da Salvi a Cremaschi. La festa incrocia le giornate della FAO e la sua area e strutture, compresa la ristorazione, saranno a disposizione dei manifestanti e dei partecipanti al controvertice.
Al Parco Nemorense (14/23 giugno) la festa è organizzata dal Forum delle Donne e dal Circolo Nomentano e mette al centro i diritti: "dalla parte delle donne". Sarà costruita, non solo simbolicamente, "la piazza delle donne": parole, immagini, incontri per una cittadinanza globale. Sono numerose le adesioni a questa iniziativa, la prima in Italia, di associazioni impegnate nella difesa della Pace, della solidarietà, dell'immigrazione; decine di donne in prima fila nelle battaglie politiche, sociali, sindacali si incontreranno e si confronteranno.
In tutte le feste la raccolta delle firme in calce ai referendum sarà permanente: ma è una ovvietà.
Le feste saranno curate (fantasia e creatività) ci riferiamo all'arredo, alle mostre, alle forme di comunicazione e di coinvolgimento dei visitatori.
So bene che sembra "brutto" parlare di euro, ma le feste sono anche fonte, non secondaria, di finanziamento per i Circoli: si pensi che solo di oneri fissi (affitti/utenze) un Circolo, a Roma, con una sede modesta costa non meno di12 mila euro l'anno ed in alcuni casi anche 30.
Prendiamo atto, positivamente, che si è compiuto passi in avanti su più piani: la programmazione (date), la durata (più lunga), i programmi (più ricchi), le convenzioni (strutture/ristorazione, ecc.).
Questa esperienza non rimarrà fine a sé stessa, ma contribuirà, da subito, alla costruzione ed al miglioramento della gestione della Festa Nazionale che vogliamo diventi un "evento" politico e culturale: il laboratorio per l'alternativa.