2012 - Proposta programmatica per il Municipio
Federazione della Sinistra
2012 aprile
LIBERARE ROMA ED IL NOSTRO MUNICIPIO DALLA DESTRA
Prime ipotesi per l'alternativa di governo del II Municipio
I cambiamenti inaspettati del quadro politico, con l’affidamento del governo ai cosiddetti tecnici, hanno inciso sul modo di fare politica e contribuito a sminuire la funzione dei partiti. Vince l’antipolitica e la delusione si trasforma nella scelta di non votare.
Le ricadute di decisioni assunte a suo tempo dal governo Berlusconi, alle quali si aggiungono i provvedimenti del governo attuale, come la modifica delle normative di tutela del mercato del lavoro, si stanno facendo sentire anche sul tessuto sociale, politico e amministrativo locale.
La crisi economica, a cui si è risposto con tagli veri e risparmi presunti, va a colpire pesantemente le condizioni di vita dei cittadini, i diritti costituzionali, quelli duramente conquistati dalle lavoratrici e dai lavoratori e viene utilizzata con l’intento di modificare gli assetti istituzionali e restringere gli spazi democratici per aprire la via alla costruzione di un sistema parlamentare di tipo presidenziale e bipolare.
Gli scandali connessi al finanziamento pubblico dei partiti, i privilegi dei parlamentari, la corruzione di alcuni eletti vengono usati a pretesto per istituire un sistema in cui non vi sia spazio per le formazioni politiche che si pongono come obiettivo primario il lavoro, si battono per l’alternativa e per radicali cambiamenti sociali.
Ridurre i consiglieri dei Municipi, eliminare gli strumenti di partecipazione come le Consulte, dare più potere al presidente e ai tecnici significa sottrarre ai cittadini il controllo sulla gestione della cosa pubblica e svuotare dei suoi contenuti gli istituti della democrazia.
Quale che sia la portata di questa “riduzione” è un problema che è necessario i partiti si preparino ad affrontare nel momento in cui il loro ruolo è posto tra parentesi dal governo dei “tecnici”e messo pesantemente in discussione dall’opinione pubblica.
Emerge l’esigenza pressante, molto più di quanto già non lo fosse in passato, di accentuare il contatto e le relazioni con la popolazione ed attivare un rapporto non formale con le associazioni, i comitati, le espressioni della “società civile”. Al contrario, l’amministrazione capitolina e quelle municipali governate dalla destra, dopo aver rifiutato il confronto con i cittadini, con le realtà democratiche autorganizzate e con le opposizioni, tentano di recuperare i rapporti con la realizzazione della Rete attiva per Roma che, di fatto, vuole essere il partito di Alemanno per le prossime elezioni comunali.
Dopo aver negato la presenza delle organizzazioni criminali mafiose nella capitale, nonostante gli appelli, i richiami, gli allarmi lanciati dalle associazioni cittadine, dai magistrati, confermati dai riscontri indiziari degli inquirenti, il Campidoglio ha abbandonato la tesi di Roma città sicura e ha lanciato la Mappatura rischio attraverso i Camper della Sicurezza, a soli fini propagandistici.
Vogliamo dunque lasciare ad Alemanno e ai suoi la possibilità di rigenerarsi in vista del futuro appuntamento elettorale con l’improvvisa scoperta della “partecipazione” e della “violenza”?
La Federazione della Sinistra romana, consapevole della gravità della crisi della città ha avviato, con l’iniziativa tenutasi sabato 10 marzo, un confronto che ha visto una partecipazione ampia, qualificata e costruttiva. E’ stato un primo approccio per individuare un percorso di soluzione dei problemi che attanagliano la nostra città.
Sono state presentate le linee che possono portare alla costruzione di un programma alternativo. Una discussione che mai come in questo momento vogliamo aperta alle forze vive, politiche e sociali della città. Un programma partecipato che definisca gli obiettivi da realizzare e che preveda strumenti istituzionalizzati di protagonismo e verifica.
Ci sembra indispensabile, mentre il confronto andrà avanti a livello cittadino, avviare l’inizio di una riflessione sul governo del nostro Municipio.
Il nostro obiettivo è trovare un’intesa con l’opposizione di centro-sinistra in Municipio per mettere a punto un progetto positivo, alternativo al malgoverno della destra, che raccolga le istanze e le proposte dei cittadini, dei comitati di quartiere, delle associazioni, delle Consulte.
Governa il tuo Municipio, non delegare, proponi e decidi
L’obiettivo della Federazione della Sinistra è di riportare in Municipio il rispetto delle leggi che ne regolano l’attività, rendere efficace e trasparente la gestione, cambiare la qualità della vita dei nostri quartieri sul piano sociale e culturale.
Abbiamo assistito in questa consiliatura:
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ad un trasformismo con 7 consiglieri che hanno cambiato partito, a una gestione personalistica del presidente, ad assessori sfiduciati dal consiglio che non sono stati rimossi
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alla paralisi di commissioni, come quella sul sociale che ha provocato persino il richiamo del segretariato generale del Comune. Alla totale inefficienza del Consiglio per la sistematica mancanza del numero legale che è stato garantito ripetutamente dall’opposizione
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al rifiuto di ascoltare i cittadini, le associazioni, i comitati. Ogni proposta è stata ignorata. Ogni forma di autorganizzazione mortificata. Sono state continue e palesi le discriminazioni, i favoritismi in ogni campo dell’attività del Municipio
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ad una sistematica azione tesa ad offuscare l’antifascismo e la Costituzione. La vicenda di Piazza Vescovio è emblematica, come la presenza mai contrastata di gruppi fascisti violenti protetti dallo stesso presidente del Municipio che, assieme a consiglieri e membri della giunta, partecipano a manifestazioni apologetiche del fascismo e rifiutano di cancellare a Viale Libia la scritta “PAOLO VIVE”
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alle dimissioni della presidente del Municipio, in quanto priva di una maggioranza in grado di sostenerla.
In questi anni abbiamo constatato:
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il peggioramento dei servizi socio-assistenziali alle persone fragili ed ai meno abbienti. E’ cresciuta vistosamente la povertà. In particolare sono i diversamente abili e gli anziani non autosufficienti a pagare il prezzo dei tagli. Le strutture di supporto vengono affidate, con criteri discutibili, a privati chiamati “sociali”. Nessuna risorsa viene destinata per l’apertura dei consultori o per ampliare quello di Via Salaria, anzi si propone il suo trasferimento con l’obiettivo di chiuderlo. Nessuna iniziativa è stata presa per l’occupazione, per i giovani e le ragazze che sono disoccupati e super sfruttati, abbandonati a se stessi
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la mancanza di iniziative e di atti per recuperare i beni pubblici o parapubblici abbandonati come, e sono solo alcuni esempi, lo stabile del poligrafico di piazza Verdi su cui incombe una colossale speculazione, il palazzetto ex vigili urbani a villa Leopardi. Si è invece operato a favore della speculazione come il parcheggio di via Tripoli che in parte viene destinato a scopi commerciali. Non si segnalano passi in avanti nella raccolta differenziata dei rifiuti, se non qualche cambio di cassonetti. Non ci sono iniziative ad esempio per valorizzare piazza Mincio (quartiere Coppedè) o le numerose catacombe ed in particolare il cimitero Maggiore nel sottosuolo di Villa Leopardi. La sistemazione dei marciapiedi in alcune parti del municipio decisi dalla precedente amministrazione di centrosinistra è stata eseguita senza adeguati controlli ed in modo sbrigativo. La condizione dei parchi e dei giardini rimane critica per mancanza di controlli e di scarsa manutenzione che provocano rapidi processi di degrado con oneri elevati per il ripristino. Sono stati messi in vendita il mercato coperto di Via Chiana e Via Antonelli: un colossale regalo alla speculazione. Si continua ad attuare il vecchio piano parcheggi (pub) ignorando le proteste dei residenti per la sicurezza degli stabili, sempre a vantaggio della speculazione edilizia.
Il secondo Municipio ed il Campidoglio vanno liberati da un centro destra che ha impoverito il terreno culturale e sociale della città, ha peggiorato i servizi ed aumentato a dismisura il prezzo delle utenze (trasporti, nettezza urbana, acqua, asili, ecc.) e ne ha avviato la privatizzazione. Ha privilegiato i poteri forti ed in particolare quella speculazione edilizia che ha sempre frenato e distorto lo sviluppo e la gestione del territorio. Ha reso inefficiente la struttura amministrativa e dei servizi e portato al collasso finanziario. Ha scelto di sostenere, anche finanziariamente, organizzazioni chiaramente fasciste (casa Pound) che stanno provocando crescenti tensioni e violenze.
Proponiamo la formazione di una coalizione che sia alternativa alla destra, rigorosamente antifascista e laica, sulla base di un programma costruito con l’apporto di tutte le espressioni sociali e culturali organizzate, con il concorso dei cittadini: competenze, proposte, istanze, speranze. Crediamo altresì necessario, in questo anno che ci separa dal confronto elettorale, che si accentui l’opposizione in Consiglio e che si operi per trasformare il malcontento in atti di lotta.
Noi, Federazione della Sinistra, non siamo presenti in Municipio ma siamo una forza intransigente ed attiva di opposizione. Noi che abbiamo criticato incertezze e cautele dell’opposizione istituzionale con questa iniziativa vogliamo provare a mettere a fuoco alcuni punti o proposte che riteniamo possano rappresentare una base utile per costruire un programma condiviso per governare il Municipio.
Il nostro Municipio
Sono 123.000 gli abitanti del II Municipio. In maggioranza donne e con la percentuale di anziani più alta di Roma. Un municipio a vocazione commerciale e culturale e di prossimità al centro storico. Vie commerciali come viale Libia ed Eritrea, musei, auditorium, lo zoo, Villa Borghese, Villa Ada, le Catacombe di Sant’Agnese, la Moschea. Il territorio del Municipio è particolarmente bramato dalla speculazione edilizia, dalle banche, dalle immobiliari, dalle assicurazioni, dalla grande distribuzione, dalle sale giochi. La presenza di immigrati è consistente e crescente: badanti e colf, impiegati nei ristoranti e nei distributori di carburante, venditori di frutta e verdura, negozianti cinesi. Consistente è il numero di pendolari che vengono a lavorare nel nostro Municipio, in particolare nel settore del commercio e della pubblica amministrazione, mentre un gran numero di residenti lavora fuori dal territorio. Sono numerosi gli studenti fuori sede che alloggiano nei nostri quartieri pagando cifre esorbitanti.
Un Municipio non omogeneo ma con alcuni quartieri ben definiti: Flaminio-Villaggio Olimpico, Pinciano, Parioli, Salario-Trieste con varianti rappresentate dai quartieri Vescovio ed Africano. Sono quartieri che stanno perdendo la loro identità ed è sempre minore la vita sociale dove non c’è nemmeno una piazza quale simbolo di una comunità. Sistematica è l’espulsione dei residenti e la chiusura delle botteghe commerciali e artigianali. Sono quartieri che stanno perdendo la loro identità e dove si stanno spegnendo rapporti umani. Come in tutta Roma anche nel nostro Municipio è necessario il recupero di valori alti quali la solidarietà, il senso di comunità che sono travolti dal consumismo e dall’individualismo.
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Democrazia e partecipazione
Sarà impegno prioritario difendere e valorizzare l’antifascismo con atti concreti ed in stretta collaborazione con l’Associazione dei Partigiani, dei Deportati e dei Perseguitati. Dar vita, come Consiglio, ad un gruppo di lavoro permanente con il compito di organizzare un programma rivolto agli studenti per far conoscere la Resistenza ed i valori di cui è stata portatrice. Celebrare in modo adeguato ricorrenze come il 25 aprile. Vietare ogni manifestazione che si richiami, nei contenuti e nei simboli, al fascismo ed al nazismo, come prevede la legge Scelba e Mancino. Cancellare le scritte che inneggiano e propagandano simboli di natura fascista a cominciare dalla scritta monumentale a viale Libia “PAOLO VIVE” firmata dalla croce celtica. Operare per chiudere le sedi dove si organizza la violenza politica e si propaganda l’ideologia fascista e nazista. Recuperare ogni spazio del Municipio all’agibilità politica, culturale e sociale a cominciare da Piazza Vescovio.
Il Municipio deve diventare la casa del cittadino, dei residenti e di quanti vi operano e vivono per ragioni di lavoro e studio. Municipio, casa di vetro dove la gestione della cosa pubblica sia trasparente. L’impegno è di promuovere la partecipazione affinché le proposte dei cittadini e degli organi istituzionali vengano verificate e discusse con l’obiettivo di scelte condivise, per valorizzare le conoscenze e le competenze, il senso civico, lo spirito di comunità. Noi siamo per dare meno potere al presidente del Municipio e agli assessori e più potere al Consiglio e ai cittadini. Il voto non può essere una delega in bianco. Ogni assessorato deve essere affiancato da una consulta. Il bilancio discusso in assemblee di quartiere, come le scelte rilevanti per il territorio. Va dato ai cittadini il diritto di proposta. Su questioni rilevanti, ma controverse, va previsto il ricorso al referendum.
Dovremo lavorare assieme per ridare ai quartieri dei luoghi di riferimento, strutture e spazi sociali e culturali adeguati, consultori familiari, presidi medici, punti di ascolto e di sostegno per quanti si trovano in difficoltà, in particolare per gli anziani ed i portatori di handicap.
Riteniamo opportuna l’istituzione di un Consiglio di quartiere (Minimunicipio) veramente rappresentativo che non si limiti a proporre ma funzioni da osservatorio della qualità dei servizi e organizzi attività sociali e culturali.
2) Valorizzazione delle risorse
Le risorse potenziali presenti nel II Municipio sono consistenti e vanno valorizzate a fini occupazionali e di reddito e per migliorare la qualità della vita. Pochi esempi:
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Con l’apertura delle stazioni S.Agnese-Annibaliano e Gondar della metro B1 può essere l’occasione per attivare a Viale Libia e Viale Eritrea un percorso non solo commerciale ma culturale e multietnico. Va dato spazio agli artisti e venditori di strada. Una scelta di questo tipo impone di affrontare il collegamento con la stazione Nomentana che deve essere liberata dal degrado scandaloso in cui verte e ricondotta alla dignità di un importante punto di snodo e confluenza dei cittadini e lavoratori che transitano a decine di migliaia ogni giorno nel nostro Municipio, come pure si rende necessaria la pedonalizzazione di vie e piazze e la riqualificazione delle vie adiacenti
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aprire al pubblico il cimitero Maggiore (sotto via Leopardi) e predisporre un collegamento con le catacombe di Sant’Agnese significherebbe non solo recuperare un bene storico ma stimolare il turismo culturale ed artistico.
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l’Auditorium, invece di creare disagi al villaggio Olimpico potrebbe diventare una risorsa per i residenti. Quali attività nuove potrebbero nascere collegate all’auditorium? Come renderlo fruibile ai residenti?
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ci sono altre risorse importanti per la qualità della vita e il protagonismo dei cittadini, che non vengono valorizzate. Qualche esempio: vanno difesi i mercati comunali e contrastata la speculazione edilizia. Il Comune ha messo in vendita nel nostro municipio il mercato di Via Chiana e di Via Antonelli. Siamo contro questa svendita alla solita speculazione edilizia. I mercati furono costruiti dal Comune per permettere ai cittadini l’acquisto di prodotti ortofrutticoli direttamente dai produttori (qualità, prezzo). Opereremo per recuperare la vocazione originaria di questi mercati, quindi per realizzare un rapporto diretto tra i produttori e gli operatori, per dare spazi ai gruppi di acquisto, per promuovere cultura alimentare e forme di gestione in cui abbiano voce anche i consumatori
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a Villa Leopardi è presente una biblioteca che non si limita a distribuire libri ma produce qualificate iniziative culturali. Ci sono sparse nei quartieri scuole di musica, piccoli teatri, gruppi musicali e teatrali, che vivono stentatamente e che invece vanno valorizzati. Proponiamo di fare di Villa Leopardi, recuperando il palazzetto abbandonato (ex vigili urbani)e utilizzando la struttura del Centro Anziani, un centro culturale autogestito. In questa ottica rientra il recupero degli spazi Atac a Viale Etiopia e la sala cinematografica ex Africa a Via Galla e Sdama dell’INAIL
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va promosso un rapporto più stretto ed organico a scopo didattico, culturale e civico, con musei, biblioteche, centri sociali anziani.
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Parchi e beni pubblici, viabilità e traffico e tutela ambientale
La gestione dei parchi è competenza del Comune, alcuni come Villa Borghese e Villa Ada sono di interesse cittadino. Si pone l’esigenza del recupero di Monte Antenne. Nei parchi e giardini va migliorata la pulizia e la manutenzione, lasciarli in semi-abbandono costringe a costosi interventi di ripristino come si è più volte ripetuto con il parco Nemorense. Proponiamo di impiegare permanentemente in ogni spazio verde operatori che rispondano al servizio da cui dipendono e collaborino con gli utenti. L’idea che i frequentatori “adottino” il parco o la villa va sperimentata. E’ urgente un piano generale di ristrutturazione del verde sostituendo gli alberi abbattuti, piantandone altri, ripristinando e aumentando gli spazi verdi anche di dimensioni modeste.
Nel secondo Municipio vi sono numerosi musei, il quartiere “Coppedè”, la sedia del Diavolo ed altre vestigia a cielo aperto che vanno valorizzate. Pedonalizzare piazza Mincio (Coppedè) e piazza Ellio Callisto (sedia del Diavolo) sarebbero un primo significativo segnale. Vanno recuperati, anche con l’esproprio, spazi e strutture pubbliche abbandonate per destinarle ad uso sociale. Vanno impedite altre speculazioni , come si prospetta, per lo stabile del Poligrafico di Stato a piazza Verdi e per l'area ubicata tra via Tripoli e Homs, attualmente destinata a parcheggio.
Il nostro Municipio non può continuare ad essere soffocato dal traffico e avvelenato dallo smog. La metro B1 che aprirà a giorni ed il tratto della ferrovia da piazzale Flaminio a Viterbo sono una occasione unica per rivedere l’intero sistema viario del Municipio, il piano parcheggi e il loro uso da parte dei residenti, gli orari di carico e scarico delle merci, gli spazi riservati agli invalidi, il potenziamento quantitativo e qualitativo del sistema del trasporto pubblico e la limitazione di quello privato, come pure l’estensione delle piste ciclabili nei quartieri.
Le proposte che attengono alla mobilità richiedono la scelta del mezzo di trasporto pubblico e quindi la sua funzionalità che può essere garantita solo dalla gestione pubblica. Una gestione diversa del territorio impone di vietare nuove costruzioni, ampliamenti, cambi di destinazione, di uso ed il recupero del patrimonio edilizio esistente e di tutti gli spazi a verde. Anche la certificazione energetica degli edifici è doverosa. L’ambiente è un bene prezioso, va liberato dalla speculazione e salvaguardato con misure ed interventi concreti .
Roma è tra le città capoluogo di provincia e regione dove la raccolta differenziata è quasi inesistente. E’ noto che i rifiuti possono essere una risorsa mentre a Roma degradano la città e lo smaltimento ha costi crescenti per l’utente. La raccolta differenziata non può essere predicata, va organizzata. Questo è un nostro preciso impegno. Come pure non può essere tollerato l’imbrattamento dei muri, la sporcizia dei marciapiedi e quant’altro deturpi l’ambiente. Proponiamo di predisporre spazi per le comunicazioni dei partiti e delle espressioni sociali organizzate. Ribadiamo l’assoluta contrarietà alla privatizzazioni (totali o parziali) dei servizi pubblici: Acea, Ama, Atac. Sono beni comuni che devono restare pubblici come sancito dall’ultimo Referendum sull’acqua pubblica.
4) Servizi sociali e alla persona
E’ un campo estremamente delicato in quanto l’assistenza non si può limitare a qualche sussidio o assumere il carattere di elemosina. L’assistenza deve essere di natura pubblica e fruita da tutti.
Le persone fragili ed in difficoltà hanno il diritto di essere sostenute senza essere umiliate e ciò presuppone un rapporto professionalmente elevato ed umano.
Occorrono più risorse ed un controllo rigoroso su come vengono spese. Dove c’è sofferenza, fragilità, troppo spesso si specula economicamente ma anche moralmente. I servizi alla persona, finanziati dal Comune, sono affidati ai privati, quasi sempre legati al mondo cattolico.
Il sociale ed il sanitario si intrecciano, come il pubblico ed il privato e la tendenza è quella di affidarsi sempre più alla strutture private.
In ogni caso riteniamo che la fragilità delle persone pesi eccessivamente sulle famiglie. Non solo è tempo di ragionare su altre precarietà sociali come quelle di tanti giovani e ragazze, senza una prospettiva, con un futuro incerto, ma dar vita a strumenti atti a garantire un’occupazione dignitosa, giustamente retribuita, sicura, nel rispetto dei dettami costituzionali che riconoscono il lavoro come diritto e anche sulla carenza di luoghi di incontro e confronto deputati allo svago, alla creatività, alla solidarietà e al protagonismo.
L’impegno è di mettere a disposizione più risorse, di attivare rigorosi controlli su come vengono spesi (quantità – qualità) i finanziamenti; di operare insieme alle organizzazioni che si occupano di servizi socio-assistenziali e della consulta del volontariato ed in stretto rapporto con chi ha diritto di usufruirne. Riteniamo necessari luoghi di socializzazione per anziani non autosufficienti e per i disabili, con l’obiettivo del recupero e dell’integrazione nella società. Proponiamo l’attivazione di un centro per la cura e l’assistenza ai malati di Alzheimer e di un centro antiviolenza per le donne e i minori.
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Diritti sociali e civili
Sono tanti i diritti sanciti, non solo dalla Costituzione, ma dalle leggi e dalla normativa che vengono sistematicamente violati. Per quanto attiene il nostro Municipio sono diverse le attività la cui gestione è affidata a strutture esterne al Municipio che noi riteniamo debbano essere riportate alla gestione pubblica, in particolare in campo socio assistenziale. Proponiamo un unico “sportello del cittadino” che, con il concorso di associazioni di volontariato, diventi Difensore Civico e che si rapporti con le strutture operative come la Asl, le forze dell’ordine, gli assessorati del Comune, ecc. In quest’ottica va affrontata la carenza di posti (oltre al costo delle rette) negli asili nido che annulla il diritto al lavoro, in particolare delle donne. Chiediamo che venga applicata la normativa relativa al riconoscimento dei diritti per chi convive e che sia dato seguito all’odg n. 15 approvato dal Consiglio Municipale il 6 marzo 2007 in riferimento alle coppie di fatto.
Il II Municipio fa parte del Comune di Roma e ne paga le scelte in quanto, come gli altri Municipi, ha scarsa autonomia e poche risorse: ad esempio il personale tecnico-amministrativo, i vigili urbani dipendono dal Campidoglio. E’ quello dell’autonomia e del decentramento un tema da mettere a fuoco. Registriamo invece un accentramento dei poteri e delle risorse. Il decreto “Roma capitale” è l’occasione per ridisegnare la struttura istituzionale e amministrativa e di conseguenza ruolo e poteri dei Municipi. Invece c’è il rischio che venga attribuito un maggior potere al sindaco e la gestione delle risorse sia ulteriormente accentrata. Sono previsti la diminuzione dei consiglieri e l’accorpamento amministrativo per ridurre i Municipi da 19 a 15.
Da anni il Governo opera tagli agli Enti locali con la conseguenza di ridurre gli interventi ed i servizi sociali che sono la spesa maggiore per i municipi.
Nei prossimi due o tre anni, con una crisi non facilmente superabile, gli Enti locali dovranno fare i conti contemporaneamente con minori risorse e con un impoverimento generale della popolazione in conseguenza delle misure “anticrisi” che peseranno per l’85% sui redditi medio bassi per una somma vicino ai 2.000 euro l’anno per famiglia a cui si aggiunge il dramma dei licenziamenti e dei fallimenti. Per la stragrande maggioranza della popolazione sarebbe una iattura se il centrodestra dovesse continuare a governare nei prossimi anni Roma ed i Municipi. Riteniamo che ci siano nel nostro Municipio le forze per sconfiggere la destra, ma ciò impone scelte e comportamenti precisi da parte di tutte le forze politiche che si oppongono all’attuale governo.