2012 - Intervento scritto
Sono appunti per l'organizzazione della
FESTA DI LIBERAZIONE
(città dell’Altra economia 28/06 – 15/07 2012)
La nota sulla Festa che a fine Marzo ho consegnato in Federazione è in parte superata data la natura privata del luogo dove essa si svolge ed in particolare per i permessi, le utenze, le strutture. Altre considerazioni le ritengo valide e di seguito le riassumo:
- Una festa fortemente politica ed un positivo riscontro economico non sono in contraddizione, dipende da come si organizzano le gestioni ed in particolare la lotteria, il coccardaggio e la ristorazione.
- Nel definire le gestioni vanno valutate le risorse umane (qualità e quantità) necessarie a gestire le attività della festa comprese le iniziative politiche, culturali, ricreative. Decisiva è la propaganda stante anche l’ubicazione della festa.
- Una festa sobria può essere egualmente attrattiva. Il luogo dove si svolge (Città dell’Altra Economia) ci impone maggior pulizia, più ordine. Se vogliamo sia frequentata è necessario prevedere spettacoli, od altro, attrattivi (il luogo non è di passaggio né visibile). Ma gli spettacoli attrattivi sono costosi: si deve far pagare l’entrata.
- Per quanto attiene la sottoscrizione (lotteria) ed il coccardaggio sono entrate a costo zero. Per la sottoscrizione è necessario avviarla al più presto come veicolo di propaganda mentre durante la festa (in particolare ai punti ristoro) vanno offerti biglietti. Per il coccardaggio va ripristinato un filtro serio alle porte di entrata che, meno sono, meglio è; non solo va previsto un diverso approccio con i frequentatori
- La ristorazione: importante è il magazzino per evitare sprechi. Gli accordi con le ditte per gli acquisti devono sempre prevedere la possibilità di resa delle rimanenze che, anche se si vendono, provocano perdite. Menu più vari. Credo che un ristorante di 250/300 posti sia sufficiente. Un altro punto ristoro con la griglia, i panini, il piatto di pasta. Nessun altro soggetto dovrebbe attivare ristorazione e mescite. Si possono inventare altri punti di ristoro con specificità ad esempio arabe, o di dolci, o fritti… Si può rafforzare il ristoro nei giorni in cui si prevede più affluenza. Sulla ristorazione v’è una incidenza troppo elevata dei buoni pasto.
Bar: un solo bar ma ben organizzato che non fa credito, che non diventi il punto di “ritrovo” dove si beve gratis o quasi. Questi comparti della festa (ristorazione – bar) vanno curati: il servizio ai tavoli ed i tavoli stessi, sia per l’igiene sia per l’immagine. - La gestione amministrativa deve essere trasparente, con particolare attenzione alle casse. Gli stand (o spazi) vanno fatti pagare. Gli incassi per ogni gestione andrebbero resi noti il giorno dopo per rendere edotti di come vanno le cose almeno i compagni/e che lavorano più assiduamente.
- Le strutture è conveniente siano montate e garantite da ditte private in quanto vanno certificate, conviene anche il rifornimento di sedie e tavoli ed eventualmente pannelli). Sono convinto che direttamente dovremmo limitarci ad attrezzare il bar e la cucina avendo presente che sono possibili dei controlli della ASL anche se la festa si svolge in un’area privata. Per i permessi e le utenze credo sarà necessario solo un aumento dei Kwatt, la comunicazione alla Questura, alla ASL e all’AMA. Per i permessi e le utenze ci si può informare da chi ha organizzato in quel luogo eventi prima di noi.
- Gli spettacoli se si vogliono attrattivi costano: se l’entrata agli spettacoli deve essere gratis, non si potranno organizzare eventi di richiamo. Quello della gratuità è un tabù, ripeto, che andrebbe superato.
- Per la propaganda va fatto un “progetto”. La propaganda di una festa sia per la molteplicità di iniziative, sia per la durata non è uguale a quella di qualunque altra iniziativa di partito, non solo il luogo scelto impone una propaganda massiccia e ripetuta.
Per ulteriori informazioni sono sempre a disposizione.
Moretti
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Giovedì, 28 Giugno 2012
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