1998 - Intervento
Intervento ad una riunione di Circolo a seguito della decisione di comprare la sede
Questa di via Tigrè, a Roma, è la sede storica dei comunisti, è un presidio democratico, in un quartiere dove i moderati e la destra sono fortissimi. Essa fu inaugurata 30 anni fa e non sono riusciti a chiuderla, né con gli assalti, né con gli attentati. Non sono riusciti a far tacere i comunisti, a farci arrendere.
Dal 1992 è diventata la sede di Rifondazione Comunista: ce la siamo tenuta! Ed in questi anni abbiamo affermato e consolidato la nostra presenza.
Contiamo di 124 iscritti: eravamo una settantina e siamo cresciuti di numero tutti gli anni e sono tanti i giovani e le ragazze iscritti.
Abbiamo un bilancio finanziario solido. La festa di Liberazione (10 giorni) realizzata con altri circoli è una delle più riuscite a Roma. Momenti importanti, in luoghi pubblici, sono state le feste del tesseramento. Siamo ora in Giunta in Circoscrizione, con precise responsabilità. Sono continue, numerose e vivaci le nostre iniziative.
E' frequente la presenza, con volantini, a viale Libia. Il circolo è aperto tutti i pomeriggi. Le assemblee nel 1997 sono state 12 a cui si aggiunge il congresso.
Possiamo e dobbiamo fare di più per radicarci e costruire il partito di massa: la sede è un modo, una necessità per la costruzione del partito di massa.
Le insufficienze sono tante, i ritardi, le difficoltà in particolare nell'iniziativa esterna, nella mobilitazione dei compagni, anche nel coinvolgimento. C'è bisogno di apporti maggiori, di proposte, di lavoro, di presenza attiva.
Possiamo progredire, costruire un forte partito di massa. Non siamo riusciti a far decollare una strutture per le attività culturali e sistemare la biblioteca.
Rifondazione Comunista è oggi un partito consolidato, agisce e non predica solo, costruisce l'alternativa e si misura con la quotidianità.
Dopo la crisi ci si avvia ad un'intesa di un anno: le 35 ore, l'occupazione, la scuola, la sanità sono i punti, le priorità. Iniziative e lotte, non si vince solo in Parlamento.
Questo sarà u anno particolarmente impegnativo per il Partito, ma anche per il Paese: le 35 ore, le riforme, i sistemi elettorali.
In circoscrizione dobbiamo porre le questioni con particolare forza, sull'area verde di via Tripoli, sull'occupazione, sui redditi, sull'assistenza.
Come partito dobbiamo aumentare gli iscritti e la partecipazione alle iniziative, costruire una struttura per la cultura ed i diritti, autosufficiente anche economicamente, dare una sede stabile al Partito. Un progetto ambizioso che ha nell'acquisto della sede un suo punto di forza: è una priorità, una garanzia per tutti, non solo per i comunisti, in quanto presidio democratico.