1980 - Conclusioni

Riunione Regionali

E' stata una riunione impegnata. Dal dibattito è emerso un saldo orientamento ed un ricco, anche se articolato, quadro di iniziative. Credo ci sia un avanzamento reale del processo di integrazione, ci sono esperienze più avanzate e più estese sul territorio in campo unitario, ci sono una qualificazione e un rinnovamento esteso di quadri, il decollo dei regionali è avvenuto e i risultati non mancano.

Certo, ci sono ancora dei ritardi, si incontrano difficoltà, ma è possibile veramente, nel corso del 1980, compiere un salto qualitativo. La fase della transitorietà è in genere superata. La riunione conferma la giustezza delle tre scelte compiute:

  1. sviluppo unitario e ci sono segni positivi

  2. sicurezza sociale e siamo al dunque su pensioni e riforma sanitaria, qualificazione della tutela

  3. riforma organizzativa: Montesilvano, deve diventare un punto di riferimento certo sulla linea dell'integrazione.

Come, ecco il punto, in termini concreti, con programmi precisi, sosteniamo queste scelte.

  1. I programmi unitari regionali (nodo) - Estratti conto e rendite: due campagne di massa, di tutela che ci aiutano a costruire il "delegato della sicurezza sociale", un rapporto diverso con le categorie.

  2. Insistere per lo sviluppo di iniziative sul tema della sicurezza sociale, fino a creare le condizioni di un momento (giornata o settimana del patronato). Abbiamo bisogno di qualificare ed estendere la tutela (campi, settori, ecc.). E' un modo per recuperare il rapporto fra sindacato e lavoratori. Va organizzato un piano formativo unitario.

  3. Un grande impegno va messo nella costruzione del delegato della sicurezza sociale e quanto si realizza attraverso le vertenze aziendali, le campagne degli estratti conto e sulle rendite. A questo fine occorre investire le categorie a tutti i livelli, da quello nazionale a quello aziendale. La formazione regionale va orientata in questa direzione.

  4. Un grande impegno va profuso verso le zone (cosa deve essere la zona unitaria). Visite, incontri, riunioni in 200/300 zone, utilizzando anche lo strumento del questionario. I corsi lunghi sono per i quadri di zona.

La costruzione del momento nazionale di giugno la costruiamo con l'insieme di iniziative periferiche.

Rispetto a questi problemi propongo:

  • seminario su Montesilvano

  • il lavoro nei grandi centri

  • riunione per l'attività promozionale

  • approfondimento e scelte sui nuovi campi e settori di tutela

  • un grande impegno formativo, di propaganda, di predisposizione di supporti (guide pratiche, dispense, ecc.).

Ci sono poi una serie di questioni su cui dobbiamo tirare i remi in barca:

  • accordo con l'Inps e Istituti

  • fondo patronati

  • finanziamento interno

  • natura giuridica del patronato

  • organizzazione e strutturazione politiche e operative dei regionali

  • questione medica

  • chiusura statistica.

In tempi brevi ci sarà la campagna elettorale che non può frenare la nostra iniziativa. Un quadro politico difficile e critico, un rapporto sindacato e lavoratori non buono, lotte che non mordono. Una grande difficoltà a far sì che l'Eur, come scelta di risanamento, cammini per obiettivi e lotte. Il contributo a cambiare il quadro politico, al recupero della certezza del sindacato, è quello tipico nostro della tutela e dalla tutela ai grandi problemi del sociale. Entro il mese, riteniamo che si debbano svolgere riunioni regionali per fare il punto su:

  • congressi e post congressi (organismi)

  • programma di lavoro alla luce di iniziative nazionali, unitarie e non.

  • Più che un programma nazionale è la precisazione di un insieme di iniziative che affidiamo alla articolazione, organizzazione a guida dei regionali

Data documento: 
Venerdì, 7 Marzo 1980
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