1978 - Intervento
Attivo icritti Pci Seconda Circoscrizione - appunti
(data presunta 1978, mese e giorno non menzionati)
La realtà mutata: profondamente la politica. Dobbiamo prenderne atto in quanto anche i termini dello scontro, la qualità ed il tipo di scontro.
Rotta la pregiudiziale anticomunista.
Si riconosce che il PCI è indispensabile per uscire dalla crisi, per salvare la democrazia.
La partecipazione alla maggioranza incide:
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aborto
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equo canone
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piani di settore
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legge giovani
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patti agrari
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forze armate
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scuola
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servizi segreti
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politica estera
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scandali sottogoverno (pulizia), fisco.
PCI, piano a medio termine, piano triennale, programmazione.
Comune e Regione: efficienza, decentramento, lotta alla speculazione (es. Roma), servizi.
Difesa della democrazia e impedito indebolimento delle strutture democratiche.
Caso Moro e l'attacco terroristico. Fermezza del PCI e mobilitazione.
Difesa la Repubblica liberandola da Leone e decisivo l'apporto per l'elezione di un antifascista, di un uomo di sinistra come Pertini.
Dobbiamo però sapere che l'avversario contrattacca, non arretra. Investita dal contrattacco capitalista è l'Europa. Grecia, Portogallo, Spagna, Francia – Italia 20 giugno.
In Italia c'è un attacco concentrico al PCI. Sta emergendo un nuovo anticomunismo. C'è un'incomprensione, anche nel PCI, dei processi avviti e di come si deve combattere.
Nuovo anticomunismo: tutto quello che non si riesce a sbloccare, tutto quello che tocca i privilegi, tutti gli errori, sono colpa del PCI (gruppi – partiti). Pesante è l'attacco sul PCI e la democrazia (elezioni europee). Questo attacco è guidato dal PSI: paesi socialisti, leninismo, centralismo democratico.
Come reagisce il partito? E la sezione? Non si capisce fino in fondo il carattere dello scontro, il processo avviato e l'esigenza di portarlo a fondo. Ci sentiamo “isolati” e criticati e non si reagisce in modo politico. Sfuggiamo il confronto anche al nostro interno, attendiamo mugugnando e delegando convinti che i giochi siano fatti.
Gli avversari cattolici e la DC. Riappare il settarismo che porta indietro la linea e le grandi intese, il rapporto con il PSI e la sinistra.
Fare lotta politica, essere tra la gente e con la gente, organizzare le lotte, gestire le conquiste, utilizzare le contraddizioni.
Il C.D. Sull'equo canone e la scuola.
Ma non basta: occorre anche costruire una nuova tensione ideale, indebolita fortemente: Vietnam, Cambogia, Cina, Urss, Somalia, Etiopia.
Reagiamo debolmente a fatti drammatici come quelli del Nicaragua. Iran. Eppure dietro la Cia ci sta l'America: i “paladini” dei diritti umani!
Io credo che la nostra scelta, come partito, di costruzione di una via nazionale “terza via” al socialismo abbia una grande forza morale e ideale. Confronto con il PSI: deve uscire dal contingente.
Sta ai gruppi dirigenti, in certi momenti, farsi carico di situazioni non facili e questo è uno dei momenti: le elezioni, il tesseramento e la sottoscrizione, la diffusione, la festa de l'Unità sono termometri.
Alcuni dati: a Roma siamo al 92% degli iscritti, 98% nazionalmente, 104% nella nostra sezione.
La diffusione: un milione di copie nel '77 come sezione, calo a Roma e del 50% nazionalmente. Sottoscrizioni: Bene nazionalmente, 20% in meno a Roma, noi 2 milioni. Festa de l'Unità: meno feste a Roma, escluso la nostra, nessun'altra in Circoscrizione.
Questo stato di cose pone l'esigenza di una riflessione sul partito, sulle strutture organizzative, sulla democrazia interna, sul carattere del partito e la sua natura.
Strutture: non è possibile continuare con l'anarchia in seconda, con l'attuale rapporto tra le sezioni, con l'assenza di rapporto con il gruppo consiliare, con l'assenza di una linea politica. La conferenza di zona deve risolvere questo problema.
Democrazia: discutere, ma anche far partecipare i compagni alle decisioni. L'obiettivo della sottoscrizione (900 milioni) 15.000 per iscritto a Roma, 20.000 alla nostra sezione: media nazionale è meno di 7.000. Chi l'ha deciso? Chi ha deciso, poi, il ridimensionamento a 500mila dell'abbonamento. Chi ha discusso il bilancio della federazione?
Carattere del partito: di massa, legato alla società, con una sua vita interna che unisce sempre il dibattito all'iniziativa e al lavoro.
Che cosa facciamo subito?
Come sezione, e questa è la scelta del C.D., riteniamo di:
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lavorare verso la scuola e l'equo canone
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estendere ed accelerare l'attività di sottoscrizione nel partito all'esterno (l'attivo deve fare il possibile)
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andare, con le altre sezioni, alla festa de l'Unità, al parco Nemorense per essere nel quartiere, in mezzo alla gente. La festa, oltre a confermare una tradizione, vuole essere un messaggio al quartiere. Il PCI è più vivo che mai, siamo impegnati combattere le battaglie per la salvezza del paese e costruire il socialismo nella democrazia.
La festa potrebbe avere due centri: i comunisti al governo della città (Argan) e l'unità della sinistra decisiva per uno schieramento che affermi elementi di socialismo in Italia ed in Europa.
Ma la festa deve essere anche un momento di gioia e di incontro ed un mezzo per finanziare il partito e l'Unità.
Ho fiducia. Credo che ci siano alcune cose da chiarire. Credo soprattutto che il dibattito e l'iniziativa debbano camminare uniti.