2013 - Articolo per Liberazione

DATI SULLE PENSIONI

Febbraio 2013 - Lo SPI-CGIL ha diffuso qualche giorno fa alcuni dati in merito alle pensioni che sono stati ripresi da diversi quotidiani e telegiornali. Lo SPI denuncia la perdita del potere di acquisto delle pensioni pari a circa il 2,5-3% ogni anno (dal 1996 più del 30%); la perdita di 1.135 euro per tutta la vita per la mancata rivalutazione dell’assegno pensionistico al costo della vita per gli anni 2012 e 2013 che colpisce 6 milioni di anziani titolari di una pensione superiore ad €uro 1.217 netti mensili. L’erosione del potere d’acquisto conseguente all’Imu, all’aumento delle tariffe sulle utenze, all’impoverimento dei servizi.

Febbraio 2013 - Lo SPI-CGIL ha diffuso qualche giorno fa alcuni dati in merito alle pensioni che sono stati ripresi da diversi quotidiani e telegiornali. Lo SPI denuncia la perdita del potere di acquisto delle pensioni pari a circa il 2,5-3% ogni anno (dal 1996 più del 30%); la perdita di 1.135 euro per tutta la vita per la mancata rivalutazione dell’assegno pensionistico al costo della vita per gli anni 2012 e 2013 che colpisce 6 milioni di anziani titolari di una pensione superiore ad €uro 1.217 netti mensili. L’erosione del potere d’acquisto conseguente all’Imu, all’aumento delle tariffe sulle utenze, all’impoverimento dei servizi.

 

Questi dati erano noti, li avevamo pubblicati quando fu varata la legge sulle pensioni e più volte nelle scorse settimane. Purtroppo la condizione drammatica dei pensionati, il corpo sociale che sta precipitando nella povertà, non è entrato nella campagna elettorale.

 

La legge sulle pensioni, con il blocco delle rivalutazioni annuali, l’aumento dell’età per il diritto alla pensione, il peggioramento dei meccanismi di calcolo, ha contribuito con 20 miliardi a “sanare” il debito pubblico ed il prossimo governo continuerà su questa strada. La legge Fornero trasforma gli Enti previdenziali in un bancomat a disposizione del governo, la pensione in assistenza, liquida i diritti acquisiti, elimina la solidarietà tra le categorie e le generazioni, il rapporto salario-pensioni: è insomma una sconfitta storica della classe lavoratrice.

 

Di questa legge non se ne parla, fu votata in modo compatto e convinto dal PDL-UDC-PD. Per il PD sembra che l’unico problema siano gli esodati, questione drammatica, che si aggiunge ai guasti immediati e futuri che ha provocato e provocherà la legge Fornero. Per la verità anche i sindacati al momento del varo della legge hanno reagito debolmente: qualche comunicato (CISL, UIL) e uno sciopero di quattro ore proclamato dalla CGIL. Un intervento così pesante sul sistema pensionistico in altri tempi avrebbe scatenato lotte massicce, una ribellione generalizzata, invece…

 

Lo SPI-CGIL ha reso noto, come già detto, alcuni dati e contemporaneamente si rivolge insieme ai sindacati dei pensionati della CISL e della UIL alle forze politiche ed ai candidati affinché assumano l’impegno di migliorare la condizione degli anziani. Le richieste che avanzano sono: interventi concreti a sostegno del reddito dei pensionati, una nuova politica fiscale, rilancio del welfare, approvazione di una nuova legge per la non autosufficienza, equità nella distribuzione dei sacrifici, razionalizzazione della spesa pubblica, lavoro, sviluppo, equità e giustizia sociale.

 

Queste richieste sono aria fritta, possono firmarle tutti i partiti e tutti i candidati in quanto generiche e semplici auspici. Perché i sindacati dei pensionati non hanno chiesto di abolire la legge Fornero, l’eliminazione della “patrimoniale” (come la definisce la segreteria dello SPI) rappresentata dal blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento delle pensioni medio-basse, stante anche il consistente attivo di bilancio dell’INPS?

 

L’unica forza che nel suo programma prevede l’abolizione della legge Fornero è Rivoluzione Civile che però non riesce a far emergere a sufficienza la gravità della condizione dei pensionati ed ancor più di quelli futuri.

 

Moretti Sante




























































































































 

Questi dati erano noti, li avevamo pubblicati quando fu varata la legge sulle pensioni e più volte nelle scorse settimane. Purtroppo la condizione drammatica dei pensionati, il corpo sociale che sta precipitando nella povertà, non è entrato nella campagna elettorale.

 

La legge sulle pensioni, con il blocco delle rivalutazioni annuali, l’aumento dell’età per il diritto alla pensione, il peggioramento dei meccanismi di calcolo, ha contribuito con 20 miliardi a “sanare” il debito pubblico ed il prossimo governo continuerà su questa strada. La legge Fornero trasforma gli Enti previdenziali in un bancomat a disposizione del governo, la pensione in assistenza, liquida i diritti acquisiti, elimina la solidarietà tra le categorie e le generazioni, il rapporto salario-pensioni: è insomma una sconfitta storica della classe lavoratrice.

 

Di questa legge non se ne parla, fu votata in modo compatto e convinto dal PDL-UDC-PD. Per il PD sembra che l’unico problema siano gli esodati, questione drammatica, che si aggiunge ai guasti immediati e futuri che ha provocato e provocherà la legge Fornero. Per la verità anche i sindacati al momento del varo della legge hanno reagito debolmente: qualche comunicato (CISL, UIL) e uno sciopero di quattro ore proclamato dalla CGIL. Un intervento così pesante sul sistema pensionistico in altri tempi avrebbe scatenato lotte massicce, una ribellione generalizzata, invece…

 

Lo SPI-CGIL ha reso noto, come già detto, alcuni dati e contemporaneamente si rivolge insieme ai sindacati dei pensionati della CISL e della UIL alle forze politiche ed ai candidati affinché assumano l’impegno di migliorare la condizione degli anziani. Le richieste che avanzano sono: interventi concreti a sostegno del reddito dei pensionati, una nuova politica fiscale, rilancio del welfare, approvazione di una nuova legge per la non autosufficienza, equità nella distribuzione dei sacrifici, razionalizzazione della spesa pubblica, lavoro, sviluppo, equità e giustizia sociale.

 

Queste richieste sono aria fritta, possono firmarle tutti i partiti e tutti i candidati in quanto generiche e semplici auspici. Perché i sindacati dei pensionati non hanno chiesto di abolire la legge Fornero, l’eliminazione della “patrimoniale” (come la definisce la segreteria dello SPI) rappresentata dal blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento delle pensioni medio-basse, stante anche il consistente attivo di bilancio dell’INPS?

 

L’unica forza che nel suo programma prevede l’abolizione della legge Fornero è Rivoluzione Civile che però non riesce a far emergere a sufficienza la gravità della condizione dei pensionati ed ancor più di quelli futuri.

 

Moretti Sante

 

Data documento: 
Martedì, 5 Febbraio 2013