2013 - Articolo per Liberazione

PER SANARE I CONTI SI COLPISCONO I PENSIONATI

Le pensioni non sono un argomento di questa campagna elettorale. Un quarto della popolazione italiana, oltre 16 milioni, è ignorato e contemporaneamente l’Istat e tutte le altre fonti di rilevamento dati denunciano che a determinare il consistente aumento dei poveri sono gli anziani. D’altra parte 7 milioni di pensioni sono inferiori a 1.000 €uro al mese. A causa dell’aumento del costo della vita, ben superiore alla rivalutazione annuale, nell’ultimo decennio le pensioni hanno perso il 30% della capacità d’acquisto.

Ma la legge Fornero, votata dal PD-PDL-UDC, non ha prodotto solo il dramma degli esodati, ma ha aumentato l’età per il diritto alla pensione, modificato i sistemi di calcolo che determinano una diminuzione delle pensioni future, eliminato il diritto ad un minimo di pensione. Inoltre ha operato un prelievo sulle pensioni pari a 4 miliardi nel 2012 e 8 miliardi nel 2013 e questo prelievo di 8 miliardi continuerà almeno per i prossimi 12/15 anni (stima della speranza di vita media) per un totale di 90 e più miliardi.

Su questo aspetto della legge il silenzio è tombale e se è comprensibile da parte di chi ne è stato promotore cioè il governo Monti, e di chi l’ha approvato senza batter ciglio come il PD, il PDL e l’UDC lo è meno per gli organi di stampa, i conduttori televisivi.

Nel merito

La norma che blocca la rivalutazione annuale delle pensioni per gli anni 2012/2013 interessa una platea di circa 6 milioni di pensionati su 16. Nel 2013 le pensioni verranno rivalutate del 3%, analogamente all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat. Le pensioni al minimo passeranno da 481 a 495,43 €uro al mese le pensioni di 1.000 €uro netti a 1.025…Non avranno un centesimo di rivalutazione i pensionati che superano i 1.217 €uro netti al mese (1.486,29 lordi).

Un pensionato che si trova al limite della fascia colpita ha perso 363 €uro netti nel 2012 e ne perderà 776 nel 2013, un pensionato con 1.576 €uro netti (2.000 lordi) ha perso 478 €uro nel 2012 e ne perderà 1.002 nel 2013. Nel 2014, salvo sorprese, quando sarà riattivata la rivalutazione, dato che la pensione non sarà ricostituita, la perdita continuerà finché il pensionato resterà in vita.

Il governo ha scelto per risanare i conti del paese di colpire il sistema pensionistico e di operare un prelievo (blocco della rivalutazione per due anni) che non è una tantum in quanto dopo due anni non si ricostituisce il valore della pensione ante-blocco, ma ha operato un prelievo di 8 miliardi l’anno(6 miliardi e novecento milioni al netto delle imposte).

Siamo stati i primi a proporre un intervento sulle pensioni d’oro o di platino ma ovviamente inascoltati.

Abbiamo proposto un minimo di 1.000 €uro al mese ed un massimo di 5.000.

Il governo ed i partiti che lo hanno sostenuto invece hanno colpito le pensioni superiori a 1.200 €uro al mese…nel nome dell’equità!

L’andamento dei mercati finanziari e dello spread, le promesse sempre più mirabolanti sia del PDL, sia del PD, sia di Monti unitamente alla critica alle leggi che loro hanno varato all’unanimità qualche mese fa stanno creando un polverone dove i problemi veri vengono messi sotto il tappeto.

Questi signori hanno in comune la centralità dell’Azienda quale solo motore della ripresa economica.

Per questo obbiettivo promettono incentivi, riduzioni fiscali, libertà di licenziare, di derogare dai contratti, di considerare la manodopera come una qualsiasi merce, per garantire alle aziende (ed alle banche, anche coi soldi dello Stato), alti profitti.

Se al centro non ritorna l’uomo, i suoi bisogni, la sua reale condizione, le sue speranze e si agisce di conseguenza la crisi si protrarrà ed aggraverà.

Moretti Sante

 

Data documento: 
Mercoledì, 6 Febbraio 2013