2012 Intervento

 

Decisioni urgenti da assumere - Decimo anno dalla costituzione

Per ragioni strettamente mie personali (condizioni di salute) entro il 31/12/2012 va individuato ed eletto un nuovo presidente dell’associazione.

Avevo posto l’esigenza di sostituirmi da più di un anno, sia per ragioni di salute ma anche di età e di rinnovamento. Sono presidente dell’Associazione dal novembre 2002. Questa mia richiesta è stata ignorata in primo luogo dal mio referente politico, il PRC.

Le mie dimissioni, anche se non formalizzate, sono irrevocabili ed attengono sia la gestione, sia le iniziative, sia gli obblighi statutari e di legge e, se non si riesce a sostituirmi, al più presto proporrò lo scioglimento dell’associazione a partire dal 2013.

Ciò premesso è bene che si abbia conoscenza dell’attività svolta e che svolge l’associazione nonché cognizione della sua natura.

L’Associazione nasce in un momento politico in cui sembra possibile ricostruire in Italia un’alternativa stante la forza dei movimenti di cui il G8 di Genova è un momento alto. La destra che governava ed era all’attacco su tutti i fronti ed affermava la propria ideologia e cultura: individualismo, arrivismo, consumismo, il merito, il disprezzo delle regole. Pesante l’attacco alla Costituzione, quindi alla Resistenza e a quei valori su cui, con successo, si era impegnato il Movimento Operaio, la Sinistra ed in primo luogo i Comunisti.

Rifondazione Comunista riteneva necessario sperimentare altre forme di intervento, di iniziativa, oltre a quelle normalmente praticate. Su mia proposta la Federazione del PRC di Roma, in accordo con la Direzione Nazionale e Regionale, decise di dar vita ad un’associazione di sinistra, laica, antifascista. Di dar vita ad un centro che operasse sul terreno culturale, ma fosse anche una Camera del Lavoro, una Casa del Popolo, ricollegandosi a gloriose esperienze passate, ma tenendo conto dei cambiamenti profondi che ha subito la società ed anche dei disvalori che hanno infettato quello che chiamiamo il popolo di sinistra. Un progetto ambizioso che, dopo 10 anni di intensa attività, mi sento di giudicare riuscito solo a metà.

La costituzione dell’associazione ha ignorato le correnti del partito e sin dai primi passi si è agito in piena autonomia. Ciò, forse, è uno dei motivi che ha portato la Federazione del Partito a disinteressarsi (e sono benevolo) dell’associazione. Ma il grave è che non se ne è colto le potenzialità ed un modo nuovo e diverso di far politica.

L’associazione si basa su uno statuto, regolarmente registrato, che negli anni è stato adeguato in base all’esperienza per permettere di allargare i campi di intervento e di svolgere attività di promozione sociale e di volontariato, di accedere ad un’ampia tipologia di bandi promossi dagli Enti locali in campo culturale, sociale, promozionale e di beneficiare dal 2010 del 5 per mille.

L’associazione può operare sul territorio nazionale anche se concentra la sua attività nel II Municipio dove ha la sede, in particolare nel quartiere Trieste/Salario. L’associazione può agire verso molti soggetti, su una vasta gamma di materie, come si evince dall’art. 2 dello statuto.

La sede dove opera l’associazione è di proprietà della Direzione Nazionale del PRC ed è stata acquistata con il concorso di oltre il 50% de i fondi del circolo PRC Marisa Musu che ha messa a disposizione la propria sede di via Tolero che aveva acquistato con risorse proprie. I locali sono capienti, sono stati ristrutturati ed attrezzati e permettono lo svolgimento di molteplici attività politiche, culturali, sociali, aggregative. I costi delle ristrutturazioni e delle attrezzature superano i 50.000 euro.

La gestione è basata sul volontariato, qualche rimborso spese ed un compagno a part-time regolarizzato. E’ stata garantita l’apertura tutti i pomeriggi (15.30/19.30) e per alcune attività ed iniziative anche diverse mattine e sere. Attualmente sono funzionanti gli sportelli Caf/Patronato, informativa su questioni sociali e di lavoro, legale, acqua pubblica, Comitato referendum art.8 e 18. Lo stato finanziario dell’associazione presenta difficoltà: il riequilibrio potrebbe realizzarsi con l’introito del 5 per mille di cui ad oggi non conosciamo l’entità per l’anno solare 2010/2011. Per l’anno 2009 abbiamo presentato ricorso. Abbiamo operato sulla base di scelte precise riassunte negli slogan “diritto ai diritti” – “crescere e socializzare” – “spazio a chi non ha spazio”.

  1. Diritto ai diritti. – E’ stato il campo in cui si è operato permanentemente informando, assistendo e tutelando migliaia di persone (anche legalmente) sui diritti contrattuali, previdenziali, sociali, fiscali. Diverse attività che spesso hanno dato risposte positive a situazioni individuali in termini di riconoscimento dei diritti, recupero del salario e contributi. Ma tale attività non si è trasformata in azioni di lotta collettiva, in organizzazione. Siamo sempre stati attivi nelle battaglie generali in difesa dei diritti, della Costituzione, delle pensioni, della Pace (le bandiere), contro le privatizzazioni, nella lotta antifascista, per l’acqua bene pubblico che ci ha visto tra i promotori del referendum; siamo stati promotori del Comitato del Secondo Municipio per la campagna referendaria sul lavoro. Per diversi anni abbiamo gestito uno “sportello lavoro”, prodotto indagini e materiali informativi sul mercato del lavoro, la legislazione dei diritti delle donne in Italia ed in Europa, la presenza delle donne nelle istituzioni di Roma e provincia, il tempo libero delle anziane, i consultori, ecc. Queste attività ci sono in gran parte state finanziate dagli Enti locali. Finanziamenti, al momento, cessati ed anche se partecipiamo ai bandi degli Enti locali, non ci vengono mai assegnati progetti. Anche la pubblicazione del vademecum sui numeri utili ha un suo valore sociale.

  1. Crescere e socializzare. - Abbiamo realizzato decine di serate sociali (cene, musica, spettacoli), concorsi fotografici, iniziative culturali con i rom e le loro organizzazioni, iniziative di solidarietà con palestinesi e con Cuba, proiezioni di film (rassegna film gay e con l’Anpi), presentazione di libri. Pace e diritti è stata un’iniziativa ripetuta per diversi anni. Diverse di queste iniziative ci sono state finanziate e patrocinate.

  1. Spazio a chi non ha spazio. –I nostri locali sono a disposizione delle famiglie e dei soci per le ricorrenze, delle comunità, delle associazioni e comitati, delle consulte di cui, come nel caso di quelle del volontariato, siamo parte attiva. Abbiamo offerto e offriamo non solo uno spazio per incontrarci ma per svolgere autonomamente attività teatrali, musicali, promozionali o cogestite come per il ciclo di film sulla Resistenza o le cene con il Comitato dell’Acqua.

Possiamo affermare che l’associazione è un punto di riferimento per la sinistra sociale e politica in particolare per i residenti dei quartieri Trieste e Salario. Dobbiamo rilevare amaramente che i soci non sono attivi e lo stesso dicasi per il Consiglio Direttivo. Va preso atto che i giovani e le ragazze non ci frequentano, ma soprattutto che l’attività dell’associazione è sottovalutata dagli iscritti al partito. La sede che è frequentata giornalmente da residenti e cittadini, purtroppo non viene frequentata dagli iscritti al partito o dal direttivo del circolo se non quando convocato per le riunioni. Anche le assemblee politiche di partito non hanno successo. C’è invece molta partecipazione di cittadini se si organizzano iniziative con altri partiti o associazioni.

Avremmo voluto che crescessero le attività autogestite. Mi riferisco ad esempio al gruppo d’acquisto che in pratica vive con grandi difficoltà. L’associazione Articolo 3 per l’esperienza cumulata, la professionalità di cui dispone, il riferimento per migliaia di persone, andrebbe potenziata. Potrebbe diventare un importante strumento della sinistra romana a cominciare da un uso più “produttivo” dei locali e degli strumenti di cui dispone: l’apertura della stazione Metro B1 a viale Libia la rende anche facilmente raggiungibile.

Nota finale

Le elezioni alle porte focalizzano già ora gli interessi delle forze politiche e di molte persone impegnate in attività associative e sociali. Ciò significa irrigidimento di posizioni, contrasti. Attualmente la situazione è confusa per la ritardata approvazione di una nuova legge elettorale, per l’incertezza di quali formazioni politiche si confronteranno, per le alleanze (naturali o ambigue) che si formeranno. Tutto ciò pesa sull’attività dell’associazione. Al momento ci limitiamo a realizzare il programma previsto per la celebrazione del decimo anno dalla costituzione. Al nuovo presidente ed al consiglio spetterà programmare l’attività futura.

Roma 2 dicembre 2012

                                                                                                                Sante Moretti

 

Data documento: 
Lunedì, 3 Dicembre 2012