2008 - CHIUSURA DELLA RUBRICA "ROSSO DI SERA"

 

Pubblicato venerdì 30 maggio 2008 per spiegare la probabile chiusura della rubrica,vale come memoria sintetica del lavoro svolto in un periodo di quattro anni. Dal settembre 2008 la rubrica "Rosso di sera" non fu ripristinata.

 

La rubrica sulle pensioni sospende … e rilancia: arrivederci a settembre

La sospensione della rubrica non è data da una mia indisponibilità, né da ragioni politiche, ma banalmente dalla mancanza di lettere e messaggi a cui rispondere: dopo la sconfitta elettorale è diventato muto anche il telefono.

Con il direttore del nostro quotidiano abbiamo convenuto di verificare, dopo le ferie estive, se riattivare "Rosso di sera": dipende se i lettori di Liberazione ne sentono l'utilità.

La rubrica "Sportello pensioni" è iniziata il 23 febbraio 2004 e dal novembre 2004 è diventata "Rosso di sera". E' uscita, puntualmente, tutte le settimane (salvo rare eccezioni per banali disguidi) anche nei periodi feriali e festivi. Per un "piccolo" quotidiano come il nostro non è cosa da poco. Ho curato la rubrica da militante, senza compenso alcuno. Non sono mai stato censurato o richiamato se le risposte stridevano con le posizioni assunte dal partito o dai gruppi parlamentari; se erano fortemente critiche con le confederazioni sindacali e, per la previdenza integrativa, anche con la Fiom.

Ho ridato un'occhiata alle lettere pubblicate ed alle risposte: ne esce una sorta di storia corale della previdenza e delle pensioni, non solo di questi ultimi cinque anni. E' la storia dell'attacco al sistema pensionistico pubblico solidale ed universale, iniziato con la legge Dini del 1995 che sta mandando tutti in pensione sempre più vecchi e con una pensione più misera, che ha provocato la rottura generazionale, che ha avviato la previdenza integrativa "coatta", che sta rendendo individuale la pensione. E' la storia della legge del governo di centro/destra del 2004, è la storia della previdenza integrativa diventata la bandiera di Cgil, Cisl e Uil, è la storia della legge del governo Prodi del 2007.

E' anche la storia delle elaborazioni da parte del Prc, all'inizio del 2007, di una proposta organica (sostenibile sul piano economico nel lungo periodo) di un sistema pensionistico basato sull'età pensionabile flessibile, i lavori usuranti e pesanti (operai in genere), il minimo di pensione, la rivalutazione annuale degli importi pensionistici, un sistema di calcolo che tenesse conto del precariato, la solidarietà, l'unificazione degli Enti erogatori delle prestazioni, il finanziamento.

Questa elaborazione si basa, in gran parte, su suggerimenti, osservazioni, critiche e proposte di quanti ci hanno scritto.

E' merito dei nostri lettori se abbiamo scoperto di quali e quante incongruenze ed iniquità è lastricato il sistema pensionistico e se, con l'iniziativa de nostri parlamentari, si è tentato di "sanarlo" anche se con scarso successo.

Nelle lettere spesso è descritta la condizione di milioni di anziani, le loro sofferenze, le loro speranze. A volte è espressa esasperazione o protesta o critica (anche invettiva) contro i sindacati ed i partiti: nemmeno il Prc viene risparmiato. Le oltre 350 lettere e relative risposte pubblicate sono una sorta di libro sulle pensioni scritto in modo corale.

Le lettere pervenute sono oltre 1.200 ma spesso trattavano argomenti analoghi e quindi la risposta era "cumulativa". In diversi casi, chi scriveva, specie se dipendente, ,chiedeva che la lettera non venisse pubblicata, infatti a tanti ho risposto direttamente.

Infine, perché tacere la soddisfazione, quando ricevevo una lettera o una telefonata che mi comunicava l'ottenimento o il miglioramento della pensione o la cancellazione di un'ingiustizia o di un errore, a seguito di un mio suggerimento.

Sono convinto che lo stato sociale, di cui le pensioni sono tanta parte, diventerà un problema esplosivo nei prossimi anni in quanto, da esso, dipende la qualità della vita di milioni di anziani, il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici, se vinceranno o perderanno il diritto e la solidarietà.

Predicava quel grande sindacalista Giuseppe Di Vittorio: "La civiltà di una società si misura dalla condizione degli anziani e dell'infanzia".

 

P.S. In attesa di verificare se vi fosse l'esigenza di ripristinare la rubrica, risponderò direttamente alle lettere e alle mail che perverranno. La posta può essere inviata alla Direzione del Prc e a Liberazione (all'attenzione di Moretti), viale del Policlinico 131 - 00161 Roma, oppure all'Associazione Articolo 3 - Via Dancalia 9 - 00199 Roma o al nostro indirizzo mail: asso@articolo3.info

 

Data documento: 
Venerdì, 30 Maggio 2008