2004 - SEGNALATECI DUBBI E QUESITI: OGNI SABATO LE NOSTRE RISPOSTE

 

I diritti in campo sociale sono spesso disattesi. Il loro godimenti è ostacolato dalla burocrazia, da norme confuse e da fiscalismi. Le strutture abilitate a “tutelare” i lavoratori e le lavoratrici, troppe colte si adeguano alle disposizioni dei governi in carica e alle direttive degli Enti erogatori le prestazioni. Non manca chi chiede denaro o il voto. Perciò apriamo da oggi questo “sportello pensioni”, al quali i nostri lettori potranno liberamente indirizzare quesiti e chiedere consigli. Ogni sabato pubblicheremo risposte e chiarimenti. La rubrica è curata da Sante Moretti, in collaborazione con l’Associazione Articolo 3, diritti sociali e civili, di cui è presidente.

Le lettere

CHE FINE HA FATTO LO 0,02% -Ho ricevuto dall’Inps una voluminosa lettera con molte carte e tra le tante il prospetto di quanto percepirò nel 2004 (che allego). Ho notato che la mia pensione è stata rivalutata del 2,5% a copertura dell’aumento del costo della vita. Ma nel 2003 l’Istat ha dichiarato che l’aumento è stato del 2,7%. Che fine ha fatto lo 0,02% (2,7 – 2,5 = 0,2)? - C.I. Roma

Come è noto i pensionati e le pensionate sono dei “fortunati” in quanto ogni anno l’importo della loro pensione viene rivalutato in base all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat e non sulla base di quiella programmata che è sensibilmente inferiore. L’Inps nel dicembre 2003 ha provveduto a rivalutare gli importi delle pensioni basandosi cautelativamente su un’inflazione pari al 2,5%, mentre l’Istat a metà gennaio 2004 ha certificato l’inflazione al 2,7%. Manca lo 0,02% che equivale a circa 17 euro all’anno, poco più di un eruo al mese per ogni pensionato. Complessivamente sono 255 milioni di euro, 500 miliardi di vecchie lire che l’Inps restituirà alla fine del 2004. Il sistema di rivalutazione avviene con un anno di ritardo, la rivalutazione delle pensioni non copre il reale aumento del costo della vita e la perdita delle capacità d’acquisto delle pensioni è stimata nell’ultimo decennio tra il 15 ed il 25%. Con i mezzi tecnici a disposizione dell’Inps, il nuovo conteggio degli importi della pensione sarebbe possibile in poche ore. Perché l’Inps non provvede? Attendiamo lumi.

 

IL TITOLO DI “CAVALIERE AZZURRO” – Cara Liberazione, ormai sono anziano, vivo con poco più di 400 euro al mese di pensione. Non ho titoli di studio, né onorificenze, anche se mi hanno mandato al fronte durante l’ultima guerra. Mio padre che è stato costretto a partecipare alla prima guerra mondiale era stato, come tutti i sopravissuti, insignito del titolo di “cavaliere di Vittorio”. Per i sopravissuti della seconda guerra mondiale non c’è alcun titolo? Il titolo di “cavaliere azzurro” a chi spetta?- Mario A.

Caro signore, certamente non ha alcuna speranza di diventare cavaliere anche se è stato in guerra ed ancor più titolare di una pensione minima. Risulta anche a noi che venerdì 13 febbraio sono stati nominati da Berlusconi 644 “cavalieri azzurri” con tanto di pergamena e sigillo in ceralacca. Per diventare “cavaliere azzurro” è necessario cenare con Berlusconi (i 644 erano seduti in 54 tavoli all’Hotel Principe di Savoia di Milano); ascoltare religiosamente il sermone del cavaliere con l’obbligo di applauso ogni 30 secondi; pagare 2.000 euro, pari a 5 mesi della sua pensione, non si sa se con Iva o senza, se detraibili o meno nella denuncia dei redditi. Sono 5.500.000 i pensionati e le pensionate che percepiscono non più di euro 402,00 al mese ed ovviamente Berlusconi non ha alcuna intenzione né di aumentare loro la pensione, né di nominarli cavalieri.

 

 

Data documento: 
Lunedì, 23 Febbraio 2004