2004 - Garanzia della pensione dopo la mobilità e cambio qualifica operai

 

MA NON CI AVEVANO GARANTITO LA PENSIONE DOPO LA MOBILITA’? – La delega sulle pensioni butta all’aria anche tutti gli accordi sulla mobilità. Ci sono diverse migliaia di lavoratori che nelle varie “ristrutturazioni aziendali” hanno rispettato gli accordi tra aziende e sindacati avallati dal ministero del lavoro e non hanno fatto ricorso al giudice del lavoro contro i licenziamenti perché si basavano sulla garanzia che dopo la mobilità ci sarebbe stata la pensione e non sarebbero rimasti senza un reddito. Nella delega pensionistica del governo è previsto un comma aggiuntivo all’art. 1 quinques che stabilisce in 10.000 lavoratori in mobilità che potranno accedere alla pensione dall’1 gennaio 2008. Gli eccedenti resterebbero per strada. – Roberto L.

Mi verrebbe da dire: non preoccuparti. E’ una norma talmente ingiusta e odiosa che dovrà essere cassata. Ma questo governo non ha né scrupoli, né sensibilità sociale e non resta che lottare con più decisione per respingere tutte le proposte del governo compresa quella sulla mobilità: sono proposte che picconano pesantemente lo stato sociale che con tanta fatica e tante lotte abbiamo conquistato nei decenni scorsi.

DA OPERAIO QUALIFICATO AD AUSILIARIO SPECIALIZZATOA seguito del rinnovo dei contratti di lavoro, l’Azienda ha comunicato a tutti gli operai che , pur non cambiando nulla giuridicamente, verrà modificata tale dicitura da “operaio qualificato” a “ausiliario specializzato”. La parola equivalente non compare mai. Di tutto questo si deduce che gli attuali ausiliari, cioè i vecchi operai qualificati per i quali nulla è cambiato (mansioni, ruoli, livelli ed anche gli stipendi) perderebbero il diritto a pensionarsi con un anno di anticipo. L’Inpdap di Cagliari, a richiesta di chiarimenti, ha così risposto: “questa sede ritiene che la semplice possibilità, seppure contrattualmente disciplinata, che un dipendente venga adibito a mansioni di operaio non possa far nascere il diritto ad usufruire dei benefici in parola, spettanti ai lavoratori che siano effettivamente qualificati dai contratti collettivi come operai o lavoratori ad essi equivalenti. Fewrmo restando l’emanazione del decreto interministeriale, previsto dal comma 10 della norma in parola, per l’individuazione delle mansioni equivalenti”. Nella nostra stessa condizione siamo certamente in migliaia, come salvaguardiamo un diritto dopo più di 30 anni di lavoro operaio?- Seguono firme

Preme ricordare che non fu una battaglia facile dei nostri parlamentari ottenere la riduzione di un anno di età per la pensione di anzianità a favore dei lavoratori precoci(aver lavorato almeno un anno tra i 14 e i 19 anni compiuti) e per i dipendenti privati e pubblici inquadrati con qualifica operaio nei contratti collettivi nazionali di lavoro. Con un decreto alcune qualifiche diverse da quelle operaie, ma “equivalenti”, dovevano essere equiparate a quelle operaie e godere della stessa riduzione di età (art. 59 legge n. 449/97). Acqua sotto i ponti ne è passata ed il decreto non è stato emanato. I sindacati hanno praticamente ignorato la questione degli “equivalenti” ed una norma di legge, non è la sola, viene di fatto cancellata. Nel vostro caso siamo di fronte ad una posizione della sede Inpdap di Cagliari che non riconosce valido nemmeno l’inquadramento come operai e quindi la validità della legge. Abbiamo chiesto un chiarimento alla direzione centrale dell’Ente e vi comunichiamo la risposta. Inoltre non ci risulta che i sindacati al momento del rinnovo del contratto che ha sostituito senza nulla modificare la parola ausiliario a quella di operaio, abbiano preteso una norma di salvaguardia ai fini pensionistici per gli ex, si fa per dire, operai. Questi i fatti. Seguiremo attentamente la questione e cercheremo in ogni modo di impedire lo scippo di un diritto dei lavoratori che, come nel vostro caso, sono stati inquadrati 30 anni come operai e che continuano a volgere mansioni tipiche operaie. Non sarà facile in particolare se i vostri sindacati non alzeranno la voce in vostra difesa.

 

Data documento: 
Sabato, 13 Marzo 2004