1997 - Intervento (appunti)

Al Congresso di Circolo

 

I lavoratori sono i nostri interlocutori che condividono le scelte, la strategia, il modo di far politica. Contro la politica dei predicatori (vangelo): noi cresciamo nel conflitto.

Alcuni/e compagni/e si orientano per la seconda mozione. Forse temono che il partito possa essere trascinato nell'area moderata, che accetti i compromessi che ne oscurino il carattere alternativo di lotta.

La prima mozione chiede una conferma sulle scelte compiute e sul suo agire politico. Mi auguro che tutti riconoscano la validità delle scelte della desistenza: il valore, l'importanza della sconfitta, alle elezioni, della destra, la grande avanzata del PRC. Abbiamo ridato speranza e fiducia a milioni di uomini e donne ed indicato un percorso di cambiamento.

 

Salari e costo della vita: accordi di luglio, per l prima volta la finanziaria non taglia.

Pensioni e salari, Europa, Mastrich

Irpef, bloccato

Impedito l'aggravio fiscale sulla prima casa

Respinto l'aggravio delle tasse universitarie e rimesso in discussione il numero chiuso

La tassa sull'Europa non peserà sui redditi medio/bassi (lavoro, pensioni) e sarà progressiva

Il riordino fiscale non peserà sui redditi da lavoro e pensione

L'evasione fiscale è diventata impegno di governo (4000 m. nella finanziaria)

 

Una finanziaria contro le destre, gli industriali, i mercati. E' in atto uno scontro forte e su questo si

va alla rottura.

Abbiamo rimesso al centro della discussione l'occupazione.

Rifondazione non è più isolata, emarginata. Fa “politica” e la fa senza cedimenti, per rinnovare e cambiare la società.

Credo che se non avessimo operato in questo modo, se non avessimo ridato fiducia e speranza, oggi non assisteremmo alla ripresa del Movimento, anche se ancor timido.

Sciopero dei metalmeccanici, ma anche di altre categorie

Manifestazione studenti

Confederazioni sindacali (si sentono scavalcati, ma ben vengano).

 

E' nel conflitto che diventa concreta la critica al sistema e si costruisce la coscienza di classe, l'alternativa.

Ma è nel conflitto che si danno risposte concrete ai giovai, i lavoratori, agli emarginati: occupazione, salari, stato sociale, diritti, riduzione del salario.

Questo modo di operare, per alcuni, contribuisce invece ad addormentare le coscienze ed è funzionale al sistema.

La marcia per il lavoro – e spero che a Napoli, il 9, saremo in tanti – anche se non pone al centro il salario per i disoccupati, la rivendicazione del lavoro è certamente un momento di lotta, di rottura con lo stato di cose esistenti.

La sfida sulla possibilità di esistere, non tanto come testimonianza, ma come protagonisti politici di un partito comunista, dopo l'89 l'abbiamo vinta... ma cercheranno di annullarci o isolandoci o escludendoci dal Parlamento. In gioco ci sono le istituzioni, la Costituzione, il sistema elettorale...

Lo scontro tra la prima e la seconda mozione non è su singole questioni politiche quali privatizzazioni, pensioni, casa, scuola, ma sull'analisi delle forze in campo e delle dinamiche.

Ad esempio il peso del capitale finanziario, ad esempio la crescita di una massa di lavoratori in settori non di produzione, ad esempio la disoccupazione, ad esempio l'immigrazione. Non solo, emarginazione di milioni di uomini e donne, l'ambiente e lo sviluppo, d esempio i fondamentalismi ed i conflitti. Insomma lo schema padroni/lavoratori va interpretato... ma fatto evolvere, va aggiornato: Marx non è un dogma, ma una guida per capire i processi.

La sfida è alta. Rifondazione Comunista è una strategia, un'ipotesi all'alternativa al capitalismo. Che sia vincente è difficile: innanzitutto bisogna liberarsi dagli schemi.

E lo schema da cui discende la seconda mozione, al di là della facile propaganda (come sul sindacato – Patta) è molto semplice. Da una parte c'è la borghesia, dall'altra la classe operaia... quindi. I governi sono espressione della borghesia: Berlusconi o Prodi sono la stessa cosa. Centro sinistra o centro destra non fa differenza. Essere in Parlamento o non esserci non ha importanza. Ottenere risultati concreti non portano ad accrescere la coscienza di classe. All'attacco degli avversari si deve rispondere sempre alzando il tiro...sparare in alto!

Ma, ad esempio, è più rivoluzionario, di fronte alla minaccia del presidenzialismo, del doppio turno, alzare la bandiera della proporzionale pura, sapendo di essere sconfitti, o cercare accordi con i Popolari, i Verdi, parte del PDS, per salvaguardare il diritto delle minoranze ad entrare in Parlamento?

E, di fronte alla disoccupazione, è più rivoluzionario rivendicare la riduzione dell'orario di lavoro ed un piano straordinario di lavori extra mercato, socialmente utili, o il salario ai disoccupati?

L'Europa: Sembra quasi che non esista, che non ci sia un Parlamento europeo, che non ci sia lo Sme, che i capitali non attraversino la frontiera. Si teme l'Europa dei capitali. In Europa gli Stati più importanti sono governati dalla destra. Noi dobbiamo rinunciare alla battaglia per l'Europa dei popoli?

Mastrich sono parametri che respingiamo. Infatti l'Italia tenta di arrivare alla moneta unica senza colpire lo stato sociale. Proprio noi, gli internazionalisti, dovremmo chiuderci dentro i confini della patria? Noi vogliamo contribuire ad organizzare un grande Movimento di lavoratori e di lavoratrici per cambiare l'Italia e l'Europa.

Ma credete possibile un'alternativa al sistema in un solo paese, in Italia?

Dobbiamo avere più fiducia nelle nostre ragioni, nelle nostre idee, nei lavoratori. Ma veramente si pensa che Cossutta e Bertinotti e che tanti di noi stiano svendendo Rifondazione Comunista?

Abbiamo contrastato una grave scissione parlamentare. Oggi dobbiamo contrastare l'attacco alla politica del partito, portato avanti dai compagni e dalle compagne della seconda mozione. Certi argomenti vanno respinti, inquinano i rapporti interni quali, ad esempio, il protagonismo televisivo, le insinuazioni sull'Ici, le falsità sulle privatizzazioni... Ma soprattutto va contrastata una strategia politica che ci isola, che ci rende impotenti, che riporterebbe la destra al governo... un regalo così grande alla destra non può essere fatto.

 

Data documento: 
Mercoledì, 1 Ottobre 1997