1991 - Intervento (appunti)

Bologna - Attivo dei Comunisti

 

E' stato eletto il Presidente della Repubblica Pds, altrettanto avverrà con la Presidenza della Camera. Forse la stessa maggioranza costituirà il nuovo governo.

Non sarà facile impedire che il Pds sia partecipe o coinvolto nel governo.

Più che le riforme istituzionali sarà la liquidazione della proporzionale. C'è l'emergenza “mafia”. Tenteranno di limitare le libertà collettive e individuali.

Deficit pubblico, salari, stato sociale, occupazione.

Solo un grande movimento di massa, forti lotte, possono bloccare questo disegno. Rifondazione si spenderà generosamente, ma non ce la fa!

Il punto fondamentale diventa il sindacato.

Coinvolto nel governo il Pds c'è il rischio, anzi la certezza, che la Cgil e il sindacato opereranno per smorzare i conflitti, per aiutare il disegno mitigando le ferite più dolorose.

A questo punto, noi comunisti dobbiamo:

  1. sostenere “Essere sindacato” ma non appiattirci sulle posizioni che assume

  2. operare a tutto campo dentro e fuori la Cgil (ci sono molti lavoratori organizzati fuori dalla Cgil)

  3. dobbiamo fare un grande sforzo per collegare i problemi specifici, particolari, quali le questioni generali . Per esempio quando si attacca il salario o la scala mobile si attacca il diritto alla contrattazione, al diritto di libertà nei luoghi di lavoro, il diritto di sciopero. Quando si attacca il sistema pensionistico si attacca lo stato sociale, concetti di solidarietà, si vuole la privatizzazione.

La lotta sindacale deve assumere valore generale (differenze, emarginazione).

Dobbiamo riportare la lotta quotidiana ai problemi di fondo, ai temi generali, allo scontro politico: questo è il ruolo dei comunisti. E' il sistema che va combattuto!

Sciopero in Germania? Ma per cosa scioperano?

Dobbiamo prendere atto che vi è un profondo malessere tra gli iscritti alla Cgil che si esprime in un crescente disimpegno ed un sordo mugugno. Cresce la sfiducia, aumentano le disdette delle deleghe anche nello Spi (tessere). La partecipazione alle riunioni è sempre più scarsa. Non si rinnovano i delegati. Per quanto concerne gli incarichi di direzione o l'assunzione anche di personale tecnico i patteggiamenti di corrente (Pds-Psi) continuano come se non ci fosse stata la decisione di sciogliere le componenti.

Gli organismi, in molte realtà, sono logorati, incapaci di decidere, senza autorità. Si appesantisce la situazione finanziaria di molte strutture sindacali. Non si organizzano nemmeno coerenti lotte di difesa, né azioni certamente compatibili con il sistema.

La Cgil non colloca più al centro l'uomo, quindi i suoi bisogni e quelli della sua famiglia. Bisogni materiali (lavoro, salario, servizi socio-sanitari, pensioni) e bisogni immateriali (diritti, libertà, dignità).

Fondamentale per la Cgil diventano le compatibilità, il debito pubblico, gli investimenti, il profitto.

Scompare il conflitto tra capitale e lavoro. Tutto è affidato alla mediazione. I diritti si limitano ad atti di tutela individuale, non diventano, se violati, vertenza collettiva ed atto politico. Infortuni sul lavoro.

Si tace sui temi della libertà nei luoghi di lavoro, sul diritto di sciopero (ferrovieri). Si è taciuto su Cossiga, sulle ipotesi di cambiamento della legge elettorale, sull'emittenza. Si tace sull'aggressione ieri all'Iraq, oggi alla Libia, sulle scelte degli Usa e su ogni atto politico estero del governo italiano.

Il sindacato confederale, il sindacato soggetto politico, il sindacato di classe e antagonista, viene sostituito da un'organizzazione che imbriglia la protesta, delegittima lo sciopero, non interviene nemmeno per lenire le ferite più gravi e gli atti più brutali nei confronti dei lavoratori. Un sindacato nel sistema, funzionale al sistema e la stessa scelta dei diritti si trasforma in “servizi” per la tutela individuale.

Al XII congresso si sono formate due aggregazioni. Una di maggioranza, diciamo riformista (Psi e gran parte del Pds), l'altra “Essere sindacato” di minoranza (Rifondazione Comunista, DP e una parte del Pds).

Essere sindacato” è condizionato dal Pds, in esso – è una sensazione – Rifondazione conta poco. Ma la Cgil è una organizzazione privilegiata per cercare di costruire una controffensiva di sinistra e di massa.

Ma la Cgil può anche essere il collettore del consenso per una svolta moderata. “Essere sindacato” (già in difficoltà) potrebbe essere spazzato via.

Nelle sezioni i lavoratori sono insoddisfatti. Noi dobbiamo dare una risposta, anche organizzata: perchè demonizzare una forma organizzata dei comunisti? Perchè non pretendere spazi e posti di direzione come comunisti? Io non credo allo spontaneismo, credo all'organizzazione, alla lotta. Sostenere “Essere sindacato”, tentare di rilanciare la Democrazia di base non è agire. Dobbiamo organizzarci! Non va bene costruire una componente dei comunisti? Troviamo un'altra forma, ma la via non può essere “Essere sindacato”.

Data documento: 
Martedì, 1 Gennaio 1991