1990 - Intervento

 

RIUNIONE APPARATO INCA

Parlare delle origini della festa dell'8 marzo (nata da un episodio incerto), o ripercorrere la storia di quasi un secolo di lotte, di sacrifici, di conquiste, non credo serva a molto.

Va detto che, in Italia, negli ultimi 20 anni, molta strada è stata compiuta per quanto riguarda l'emancipazione e la parità. Grandi sono le conquiste nel campo dei diritti civili, come il diritto di famiglia, il divorzio e l'aborto. Importante è il riconoscimento, sempre più diffuso e convinto, della "differenza sessuale" e come valore.

L'8 marzo, come il 1 Maggio, da giornata di lotta e di festa (contestata, condannata, perseguitata) è stata usurpata da molti Stati, dalle aziende, persino dalla Chiesa. E' diventata occasione di consumismo.

Ma la parità vera non è ancora raggiunta. Pericoli di arretramento sono tanti e sono grandi.

Da ricordare che in Italia è in atto un riflusso, di cui sono sintomi i continui attacchi alla legge sull'aborto, al costo e al carattere pubblico dei servizi sociali. Vige la cultura del "fai da te", del "vinca il migliore", che divide le donne. Una cultura maschilista,,anche tra i giovani, ,che si esprime negli atteggiamenti quotidiani, nella famiglia e nella società. In una parte delle donne c'è sfiducia. La condizione poi della donna nel terzo mondo è a livello peggiore delle bestie. Ad esempio nel Sud America le donne sono ridotte in schiavitù.

La Cgil ha posto due questioni: diritti della persona e quindi il valore della diversità; riequilibrio negli organismi e l'Inca provvederà in tempi brevi a colmare le disparità.

Care compagne, l'augurio della Presidenza è di nuovi successi e ciò significa fiducia, unità, lotta

 

Data documento: 
Giovedì, 8 Marzo 1990
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