1989 - Intervento

ALL'INAIL

La tragedia nei cantieri che costruiscono gli stadi per i mondiali hanno reso esplosivo e di nuovo attuale la morte e l'infortunio sul lavoro.

Dal 1986 al 1988 in Italia gli infortuni denunciati all'Inail sono passati da 1.007.206 a 1.142,752. In Puglia da 44.000 a 50.310.

I morti nel 1988 per infortunio, senza quelli conseguenti la malattia professionale, hanno superato i 2.000, con un aumento del 20% rispetto al 1987.

La ristrutturazione delle aziende, l'aumento dello sfruttamento, gli straordinari, la perdita del potere di controllo e di intervento del sindacato, sono la causa di molti infortuni.

L'Inca, l'Istituto per la tutela della Cgil, che non ha mai cessato di denunciare la gravità del fenomeno infortunistico, chiede: alla Cgil, Cisl e Uil di avviare il confronto, sulla base dell'intesa sulle relazioni industriali, sul problema dell'ambiente; ai sindacati di categoria di farne un punto qualificante delle piattaforme per il prossimo rinnovo dei contratti di lavoro.

La dimensione assunta dalle malattie per cause di lavoro svolto e degli infortuni, sollecita, e direi impone, la ricostruzione di una rete di delegati della sicurezza sociale nei luoghi di lavoro. Se tutti (sindacato, patronato, Inail, governo, magistrati) facessero il loro dovere fino in fondo, si potranno creare le condizioni di una maggiore sicurezza sul lavoro ( il pretore Guariniello ha messo sotto accusa la Fiat). Alla vita vanno subordinati la produzione, il profitto ed anche il salario.

 

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