1975 Interventi

 

Nel mese di ottobre del 1975 le riunioni della Federbraccianti sono state diverse. La relazione, in pratica è stata unica, adattata, di volta in volta, alla situazione territoriale. Viene riportato il testo base utilizzato. Le riunioni in cui è intervenuto Sante Moretti dal Nazionale Federbraccianti sono le seguenti: Regionale Veneto, Bolzano, Oristano, Cagliari, Verona, Caserta.

Reg.le Veneto - La scelta delle Confederazioni sindacali (travagliata) è quella sull'occupazione, un diverso modello di sviluppo, carattere delle riconversioni e consumi, agricoltura e Mezzogiorno, indirizzo e controllo del finanziamento pubblico.

Ci sono dei mutamenti a livello di società, c'è bisogno di coerenza nelle piattaforme categoriali, cioè il nuovo non ha due priorità: contratti e sviluppo, ma solo quella dell'occupazione e dello sviluppo.

Chi può garantire la coerenza? In particolare certe categorie come la nostra e certe aree del Paese (Veneto, Sud) Non sarà facile per la posizione rigida della confindustria, per i sindacati autonomi (non si rassegnano), per gruppi di lavoratori privilegiati.

Dobbiamo far crescere una grande coscienza di classe, quindi la solidarietà. Occorrono lotte concrete, dibattito, confronto con i contadini, con gli operai, con le popolazioni.

 

Bolzano - Quante sono le lavoratrici e i lavoratori ortofrutticoli? Una grande massa che non ha una sua identità, cioè non è una categoria ben definite, perchè una parte lavora nei magazzini e in campagna, una parte solo nei magazzini, una parte in piccole aziende, altra in grandi aziende, una parte è assicurata nel settore commercio, un'altra in agricoltura.

 

Oristano, Cagliari, Verona, Caserta – E' sul finire dell'800 che nascono le Leghe dei “proletari” in particolare nella Valle Padana.

Nel 1901 nasce la Federterra con 152000 iscritti e 707 Leghe che interviene sul lavoro, sull'orario, il salario, le bonifiche. Tutti uniti nelle lotte: coscienza e unità di classe, combattere i privilegi, combattere l'analfabetismo, l'alcolismo, il disprezzo per le donne. La scissione del 1948 pesa ovunque, ma in particolare nelle campagne. Ancor oggi la maggioranza dei lavoratori non è organizzata, ci sono forti violazioni contrattuali, incertezza di occupazione, emigrazione e stagionalità in particolare per le donne. C'è un eccessivo sfruttamento, molti lavoratori perdono diritti compreso il sussidio di disoccupazione, c'è una minore capacità di lotta.

Dopo la scissione del '48 iniziano tempi difficili per tutti. L'attacco al movimento sindacale è aspro e costa anche vite umane, spesso le piazze, le campagne, i cancelli delle fabbriche sono insanguinati.

Ma LA CGIL TIENE, TIENE NEI CONFRONTI DEI PADRONI E ANCHE SUL TERRENO DEMOCRATICO ANCHE SE LO SVILUPPO CAPITALISTICO HA DISTRUTTO E MESSO IN CRISI l'agricoltura e le altre aree del Paese. E' una crisi che investe l'economia, le strutture dello Stato, la coscienza dei cittadini.

E' solo dopo il 1968 che la categoria riacquista una sua identità, definisce una nuova politica, riprende grandi lotte di attacco, rilancia la sua organizzazione: 362000 iscritti nel '70, 560000 oggi, andremo oltre i 600000 nel 1976. Cosa ne facciamo di questa forza e perchè vogliamo ancora crescere? Dobbiamo essere più forti per far avanzare l'unità. Siamo convinti dell'unità sindacale? Quanto settarismo ci fa rinchiudere nel nostro orgoglio, nella nostra sede!

 

Data documento: 
Venerdì, 10 Gennaio 1975
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