1974 - INTERVENTO SCRITTO

 

CONGRESSO SINDACATI IN FRANCIA

La Federbraccianti Cgil, che ho l'onore di rappresentare al vostro congresso, a nome dei suoi 560.000 iscritti, 6.000 delegati aziendali, 4.000 leghe territoriali, 92 federazioni provinciali, vuole riaffermare i legami profondi che la unisce al vostro sindacato nella lotta comune per trasformare l'agricoltura, difendere la libertà, la Democrazia, il diritto dei popoli alla pace e all'indipendenza.

Una crisi profonda, economica, sociale, morale, scuote il mondo capitalistico e l'Europa. In questa crisi il settore che paga di più è l'agricoltura.

Il mondo ha fame. A milioni muoiono nei paesi sottosviluppati e nel terzo mondo. Anche in Europa c'è sottoalimentazione, mentre i magazzini del MEC sono stracolmi di burro, di latte, le cantine di vino, Prodotti agricoli e frutticoli vengono distrutti e del grano, come del petrolio, se ne fa un'arma strategica di ricatto.

La risorsa terra è in parte abbandonata, cresce l'esercito dei disoccupati, la condizione dei lavoratori è grave e più grave è quella dei lavoratori agricoli in termini di salari, di garanzie di lavoro, di libertà.

Con la lotta - e la lotta paga - occorre modificare la politica del MEC e far recuperare all'Europa l'autonomia dall'America.

La crisi economica impone una politica agricola diversa che porti all'industrializzazione dell'agricoltura, all'uso razionale della terra, dell'acqua, della montagna, che privilegi i contadini e la cooperazione, che valorizzi il lavoratore dell'agricoltura.

Occorre iniziare ad organizzare iniziative di lotta comuni in Europa (questo avviene già nel settore chimico, dell'auto, ecc.) ad esempio a favore degli stagionali emigrati, contro i gruppi finanziari, specie americani, che si stanno appropriando dei settori chiave dell'agricoltura e del mercato, nei confronti del MEC, avendo chiaro che ad esempio dalla guerra del vino tra Italia e Francia chi ci perde sono sempre e solo i lavoratori dei nostri paesi e chi ci guadagna saranno sempre i padroni.

Occorre che noi, proletari dell'agricoltura, realizziamo una profonda unità con i contadini, con le popolazioni e che ci impegniamo nella lotta per un'agricoltura diversa.

In Italia sono in corso grandi scioperi di categoria e generali, città e regioni scendono in lotta e il 24 novembre saranno i braccianti e i salariati a scioperare per le 24 ore, non per l'aumento del salario, ma per l'occupazione. Noi sappiamo che, oggi, la conquista, in Italia, della piena occupazione è un obiettivo che, per essere realizzato, impone la modifica delle attuali linee di sviluppo economico e determina profondi cambiamenti nella società, in ordine agli investimenti, ai consumi, al potere dei lavoratori.

In Italia cresce l'unità dei lavoratori e dei loro sindacati. Le tre confederazioni, i grandi sindacati dell'industria hanno superato l'unità d'azione, ormai hanno una comune politica e cominciano a unificare le strutture e gli organismi per arrivare all'unità organica: un sindacato non di partito, autonomo dai governi, antagonista al padronato, impegnato a fondo sui problemi dei lavoratori, ma anche nella società, per lo sviluppo della Democrazia e per la solidarietà internazionale.

L'Europa sta cambiando: in Grecia di nuovo sventola la bandiera della Libertà, in Portogallo, pur in una situazione difficile, la Libertà è stata conquistata dopo 50 anni, in Francia e in Italia le Sinistre sono sempre più forti, in Spagna con Franco vogliamo la morte del fascismo, ma il franchismo colpisce ancora ed in pericolo, ora, è la vita dei prigionieri politici spagnoli, le loro famiglie, i loro figli. Per questo, per la Spagna libera, si levi forte la nostra protesta e, se necessario, dobbiamo essere pronti ad organizzare un njuovo sciopero in Europa, nelle città e nelle campagne.

Che dire ancora? Se non assicurare voi tutti che i lavoratori italiani dal Sud al Nord vogliono e sanno lottare, che sono in prima linea contro il capitalismo per cambiare la società, per una qualità nuova della vita, per la Libertà.

Compagne e compagni, l'unità dei lavoratori e dei sindacati d'Italia e di Francia, l'impegno nazionale e internazionalista dei nostri sindacati sono una garanzia e una forza nella dura lotta contro il p, per una qualità nuova della vita. Ma per vincere questa grande e storica battaglia, per cambiare la società, occorre lottare… e ancora lottare. Questo impegno l'ho sentito forte nel vostro congresso ed è lo stesso impegno dei lavoratori italiani.

Viva l'unità e la fraterna amicizia tra i nostri sindacati e i nostri lavoratori!

Sante Moretti

Segretario Nazionale della Federbraccianti CGIL

 

Data documento: 
Domenica, 17 Novembre 1974
Categoria: