1973 - Nota

 

I FATTI DEL GIULIO CESARE

I fatti del Giulio Cesare si inseriscono in un quadro generale di provocazione e repressione cui sono oggetto le scuole italiane. Basta ricordare lo studente ucciso dalla polizia a Milano e quello in fin di vita a Napoli, per rendersene conto. Andreotti e Scalfaro (ministro della P.I.) vogliono togliere ogni spazio democratico nella scuola attraverso la repressione e la liquidazione di ogni proposta di riforma. Ma non è con l'avventurismo dei gruppetti, spesso in connubio cosciente con i fascisti e le centrali di provocazione straniera, che si risolve la grave crisi della scuola, anzi l'avventurismo serve solo ai padroni ed ai moderatori come Andreotti.

La scuola non è un'isola nel deserto, la sua crisi è parte della crisi della società capitalistica. La scuola deve formare degli uomini e non dei manichini. I giovani, terminati gli studi, vogliono un lavoro qualificato, vogliono contare nella società. Nasce, da ciò, l'esigenza di una riforma complessiva che affronti i problemi delle attrezzature scolastiche, del diritto allo studio, del tipo di cultura, degli sbocchi professionali. Per questo è necessario che le scuole siano gestite da alunni docenti e famiglie. Come pure è indispensabile che la problematica generale della società entri nella scuola. Anche la cultura deve finire di essere "nazione" per divenire fatto di crescita e di formazione degli uomini che dovranno, nello spirito della Costituzione, assumersi la responsabilità di costruire il domani del nostro Paese.

Noi comunisti, pur sapendo che idee così ampie e positive non possono essere capite e in presenza di assurdi preconcetti e sospetti nei nostri confronti, riteniamo che:

  • sia possibile e necessario un impegno unitario per costruire un Movimento di massa teso a difendere e allargare gli spazi democratici nella scuola

  • sia possibile e necessario chiudere l'anno scolastico al Giulio Cesare senza ulteriori incidenti, con il concorso degli studenti, dei docenti e delle famiglie, liquidando la spirale della provocazione.

  • Noi comunisti, mentre respingiamo e combattiamo con ogni energia gli estremisti, ci appelliamo, ancora una volta, a tutte le forze politiche democratiche, agli studenti, agli insegnanti, ai cittadini per un'iniziativa capace di garantire la Democrazia nella scuola e una sua profonda riforma.

 

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